Il “Decreto sicurezza bis” è legge: inasprite misure sul Daspo e pene per violenza, oltraggio e resistenza

Il Decreto Sicurezza Bis è legge. Il Senato ha approvato con 160 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti il progetto su cui il governo aveva posto la questione di fiducia e che è ora diventato legge. Il decreto è stato voluto dal leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini ed era entrato in vigore a giugno, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri: ha a che fare principalmente con l’arrivo di immigrati in Italia e con questioni di ordine pubblico.

Decreto Sicurezza Bis

E a proposito di questioni di ordine pubblico, il provvedimento tocca anche il mondo del calcio e della manifestazioni pubbliche:

Il decreto sicurezza bis inasprisce le pene per chi durante una manifestazione in luogo pubblico e aperto al pubblico senza giustificato motivo usa caschi protettivi o qualunque altro mezzo che rende difficoltoso il riconoscimento della persona: da uno a due anni e ammenda di 1.000 a 2.000 euro – passa a da due a tre anni e l’ammenda da 2.000 a 6.000 euro. È punito, con la reclusione da uno a quattro anni, chi, nel corso delle manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone, razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile o in grado di nebulizzare gas contenenti principi attivi urticanti, ovvero bastoni, mazze, oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere. Il decreto inoltre prevede la non archiviazione per lieve tenuità del fatto, nei confronti di chi commette reati di violenza, oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale. Chi per esempio sputa su una divisa ne dovrà rispondere.

Nei confronti di persona già destinataria del Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, la durata del nuovo divieto non potrà essere inferiore a 5 anni né superiore a 10. Il dl prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 5 anni a carico di chiunque commette fatti di violenza o minaccia nei confronti degli arbitri e degli altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive. Contro la violenza negli stadi e sui campi sportivi vengono introdotte tutele anche per gli arbitri e per gli altri soggetti chiamati ad assicurare la regolarità delle gare che sono equiparati agli addetti ai varchi di accesso degli impianti (è prevista una pena da 6 mesi a 5 anni per chi usa atti di violenza contro di loro)“.

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