Il Napoli e la Champions, storia di un binomio con il destino costantemente avverso

La vittoria per 3-1 del Napoli sulla Stella Rossa, lancia gli azzurri in testa alla classifica del girone di Champions dopo cinque giornate, 9 punti messi a referto in un gruppo che il 31 agosto sembrava impossibile, proibitivo.

Eppure i partenopei ancora una volta hanno stupito, ancora una volta hanno dimostrato di poter essere tra i grandi. Ma non basta. Mille numeri nella testa dei tifosi azzurri a fare rumore, non sembra possibile sia capitato ancora, di nuovo col pallottoliere in mano a fare e rifare i conti.

Perché la verità è che il Napoli in Champions è come il contadino di Massimo Troisi: non si troverà mai. Ci sarà sempre qualcosa che eliminerà certezze e creerà ansia e destabilizzazione. Che poi quel qualcosa sia rappresentata da un autogol di Zuniga col Dortmund o da un gol sbagliato da Maggio col Chelsea poco importa: i conti non torneranno mai.

Inutile e controproducente ripensare al gol preso da Di Maria al 90′ a Parigi, o alla traversa di Insigne a Belgrado, ma alzi la mano chi sta riuscendo ad allontanare tale pensiero. La sensazione è che questa squadra debba superare se stessa sempre, e quando ci riesce incredibilmente si accorge che potrebbe non bastare. Tutti episodi perfidi e dolorosi che però legano in maniera ancora più decisa e forte i tifosi azzurri, e che fanno amare in modo innaturale questa maglia.

Convinti che nella testa di tanti, per non dire tutti, è vivo il pensiero di Anfield, per andare a prendere, ciò che un destino tutt’altro che favorevole vorrebbe togliere.

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