Empoli, Andreazzoli: “Il Napoli è una grande squadra ma anche loro hanno dei difetti, dovremo essere bravi a farli venire fuori”

Aurelio Andreazzoli, allenatore dell’Empoli, ha parlato alla vigilia dell’anticipo dell’undicesima giornata di Serie A, che vedrà i toscani impegnati al San Paolo contro il Napoli di Carlo Ancelotti. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

 

Il Napoli

“Affrontare squadre con giocatori di qualità è sempre complicato. Loro interpretano il gioco in una maniera particolare, ho visto il secondo tempo con la Roma e mi ha impressionato. Fa piacere vederli all’opera, per le individualità e per la manovra corale. Conosciamo i nostri avversari e sappiamo che hanno dei difetti, dovremo essere bravi a farli venire fuori”.

L’Empoli

“Ripetiamo sempre le stesse cose, abbiamo consapevolezza di quello che facciamo ma al tempo stesso aumenta il disagio per la situazione di classifica. Dobbiamo migliorare quei numeri e crescere in quello che facciamo, perché non basta”.

Il modulo

“Possiamo interpretarla in diversi modi, cercheremo di mettere in risalto le loro difficoltà e possiamo farlo sia con una che con due punte”.

Un Napoli arrabbiato

“Non so come interpreteranno la partita, sono abituato a credere che le grandi squadre non hanno bisogno di grandi stimoli per entrare in campo e provare a vincere. Non ne abbiamo bisogno noi, figuriamoci loro. Non ci facciamo distrarre né dalla classifica e né dall’avversario”.

Zajc e Maietta

“Sono tra i convocati e quindi, come gli altri, possono partire dal primo minuto”.

Bennacer

“Mi è piaciuto molto e gioca anche a Napoli. Abbiamo messo in risalto la situazione del rigore, ma la sua partita con la Juventus è stata eccellente”.

I gol

“Si parla tanto degli episodi, ma quello di Caputo secondo me è stato più bello di quello di Ronaldo”.

Le troppe ingenuità

“Sono dovute a un pizzico di inesperienza, ma sono anche preventivate. Dobbiamo eliminarle, non solo abbassarle. In alcune gare hanno inciso in maniera determinante sul risultato. Chiediamo a chi ha più esperienza di trasferire le conoscenze e di partecipare, ma anche ai più giovani di darsi una svegliata. E’ ora di pensare che non c’è più tempo di fare stupidaggini e non essere superficiali”.

La duttilità

“I giocatori devono sapersi collocare dove è necessario, in questo caso la Juventus è un esempio. Una partita non è mai così definita come si vorrebbe, i ruoli cambiano come le situazioni”.

Le palle inattive

“Non siamo favoriti dai centimetri, ma abbiamo incrementato il lavoro perché dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. Dobbiamo metterci nelle condizioni di sfruttarle meglio e dobbiamo essere più bravi anche a calciare”.

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