Verdi: “Ancelotti ci tiene tutti sulle spine. Il gruppo è fantastico, mi trovo molto bene. La vittoria con il Liverpool è stata indimenticabile”

Simone Verdi, attaccante del Napoli arrivato quest’estate dal Bologna ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Kiss Kiss Napoli, durante la trasmissione Radio Goal, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

Che settimana è stata?

“Una settimana bellissima, venivamo da una sconfitta contro la Juve poi ci siamo rialzati subito contro il Liverpool è un emozione che mi porterò dentro tutta la vita. Poi è proseguita contro il Sassuolo. Sapevamo che non era facile, il Sassuolo è una squadra che ha messo in difficoltà l’Inter e sta facendo molto bene. Non era facile ma poi con il gol di Lorenzo l’abbiamo chiusa”.

Ancelotti fa giocare tutti.

“L’allenatore tiene tutti sulle spine, il fatto che faccia giocar tutti fa tenere tutti pronti. Lui dà l’opportunità a tutti poi sta al giocatore sfruttarla e penso che nel gruppo l’abbiano fatto tutti”.

Il primo goal in serie A al San Paolo.

“Il primo goal in serie A con la maglia dell’Empoli non lo dimenticherò mai. Fare il primo goal al San Paolo è stata un’emozione unica”.

Il cane Totò.

“No no, non è il mio cane. Sono amici di famiglia e abbiamo avuto la fortuna di conoscere il loro cane”.

Il tuo rapporto con Laura e con la città? 

“Siamo una coppia alla quale piace vivere la città, anche a Bologna giravamo ci piace vivere. Quando abbiamo tempo giriamo non solo Napoli città, ci piace arricchirci. Già ci hanno regalato la statuetta del presepe. Quando parlo di vita parlo anche della mia compagna, siamo una cosa sola”.

Com’è stato il primo goal in maglia azzurra?

“Il primo goal in azzurro, davanti al pubblico del Torino che è una mia ex squadra, indimenticabile. L’azione è stata bella ma è venuta in modo naturale. Ricorderò sempre il momento”.

Ancelotti come allenatore?

“Ti arricchisce come uomo e come giocatore. Io ho avuto allenatori importanti Sarri, Ventura e lo stesso Donadoni ma senza nulla togliere è un’altra cosa”.

Che gruppo hai trovato?

Hysaj, Zielinski, Mario Rui e Meret li conoscevo chi per l’esperienza in club chi in Nazionale. Il gruppo comunque è stato una sorpresa nonostante fossero tutti campioni è un gruppo di un’umiltà impressionante”.

Più difficile entrare al San Paolo o cantare su una sedia davanti a tutti?

“Salire su una sedia è più complicato è una cosa che non so fare”.

Vi aspettano tante partite importanti dopo la sosta.

“Dopo la sosta sarà un momento importante, anche con l’Udinese sarà una gara dura. Loro giocano un calcio propositivo. Poi ci sarà la Roma. Il PSG sarà un test importante per il nostro futuro nel girone. Sarebbe importante riuscire a non perdere”.

La sfida con il Liverpool ha cambiato qualcosa?

“Ad inizio agosto abbiamo perso cinque a zero ora non ci dobbiamo fermare più. Siamo una grande squadra ma abbiamo ancora margini di crescita”.

La Nazionale?

“Sarei un ipocrita a dirti che non penso alla Nazionale ma ora la cosa importante e fare bene con il Napoli. La Nazionale sarà una conseguenza”.

Il piede preferito?

“Il preferito è il mancino, nei ruoli d’avanti riesco a giocare in più ruoli. Ora gioco a sinistra nonostante gli scorsi anni ho giocato a destra”.

Il no a gennaio per restare a Bologna.

“Si a gennaio io non ho rifiutato Napoli ma un si a Bologna. Una società ce ha creduto in me, io venivo da una brutta retrocessione a Carpi e loro mi hanno accolto e dato fiducia poi a giugno mi sono legato al Napoli”: 

“La città ci sta accogliendo bene, all’inizio abbiamo avuto qualche problema ma poi ci siamo adattati bene”.

 

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