Napoli, spettacolo e magia: una stagione senza trofei che è comunque impossibile da dimenticare

C’è chi alza un trofeo, di Champions, di Serie A, di Coppa Italia. Chi ha vinto il record di goal, chi festeggia una promozione, chi il marcatore più forte. E poi c’è il Napoli. In questa città vincere non è mai stata una regola, c’è sempre stato quel “qualcosa in più” che vale più di ogni trofeo.

Dopo aver insegnato arte, cultura, la pizza, la buona musica, la bellezza, l’ironia, ieri il popolo azzurro ha insegnato anche il calcio. Un pomeriggio da fuochi d’artificio, seppur senza trofei. Il sogno scudetto non si è realizzato, ma l’intera città è in piedi ad applaudire una squadra che ne ha regalate davvero tante di emozioni. Il San Paolo ha omaggiato la squadra: 50mila figli di una città che onorano la maglia, al di là del risultato.

Gli 11 leader, 11 scugnizzi, passionali e con personalità, sono riusciti ad esprimere l’essenza del Napoli di Sarri in questa stagione. Uomini, prima che calciatori.

Questa sarà una stagione incancellabile nella memoria del popolo partenopeo, e non solo. Come dimenticare le sfide con la Lazio, le 8 reti totali. Come dimenticare Napoli-Udinese, 4-2 per gli azzurri: una partita sofferta, ma vinta grazie ai tifosi che hanno infiammato lo stadio e dato la carica. Come dimenticare Napoli-Chievo vinta al 93′ grazie al destro di Amadou Diawara. E poi la fatidica vittoria a Torino, lo scorso 22 aprile. Kalidou Koulibaly ha zittito l’Allianz Stadium a pochi minuti dal termine con un colpo di testa che ha spiazzato Buffon. Un goal che ha fatto toccare il cielo a tutto il popolo azzurro.

Il Napoli ha corso, inseguito, comandato, perso, festeggiato e rimpianto. Ha provato a riscrivere la storia e non ci è riuscito. Ciò nonostante, nel manuale del Napoli, il campionato 2017/18 sarà sottolineato con l’evidenziatore.

Ieri è andato in scena l’ultimo atto. Lo spettacolo lungo 9 mesi è terminato. Mister e giocatori si sono inchinati ai loro spettatori tra cori ed applausi. Il sipario è calato.

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Gaia Martino

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