Quando c’è l’amore (dei tifosi) c’è tutto, ma bisogna predicare calma

Da meno 9 di mercoledì sera prima del gol della vittoria con l’Udinese a meno 1.  Tutto in tre giorni, e tutto nei minuti finali. Il calcio è questo e chi lo segue ma soprattutto chi lo ama lo sa bene. Il punto è che non tutti invece sanno cosa vuol dire la passione e l’amore di un popolo che ce la sta mettendo tutta per incoraggiare una squadra a portare a casa un risultato insperato.

Cosa sarebbe il Napoli senza i suoi tifosi? “Neve al sole” avrebbe detto Pino Daniele. Se non ci fossero stati, se non avessero creduto così incessantemente nei propri beniamini, gli azzurri non avrebbero raggiunto quota meno 1. Proprio lì ad un passo da una sogno, lì dove i suoi tifosi li hanno trascinati.Non a caso erano 3.000 tifosi pronti ad accompagnare i propri beniamini verso Torino, quello stadio in cui il Napoli è sempre stato protagoniste di sconfitte, e di bocconi amari da digerire. Ed ancora 3.000 ad accoglierli fino alle 3 di notte in aeroporto.

È vero nulla è stato ancora fatto, ma è una vittoria importante per il morale e per la squadra a quattro giornate dalla fine il Napoli può vantarsi di tener vivo un campionato che negli ultimi anni ha visto dominare solo la Juventus.

Ma questa volta hanno vinto squadra e tifosi insieme, perché l’amore di cui sono stati invasi i giocatori non poteva lasciarli indifferenti. Serviva una prova di squadra, serviva andare oltre il limite e loro l’hanno fatto. Così al 90’ quando tutto sembrava volgere verso un inutile pareggio, un mastodontico Kalidou Koulibaly ha fatto il balzo più alto che potesse fare per infilare la palla in rete e ringraziare il popolo azzurro per tutto l’amore donato.

Sono stati i 90’ minuti migliori di questo Napoli che non si è fatto piegare dall’ atteggiamento attendista e superbo dei bianconeri, ma ha costruito minuto dopo minuto gioco, ha controllato la partita e quando ha potuto ne ha approfittato, come solo le grandi squadre sanno fare; così che il cuore di questi 11 ragazzi scesi in campo ha surclassato di gran lunga i grandi nomi dei propri avversari. Dopo una serata del genere è dura restare con i piedi per terra e non alzarsi in cielo come ha fatto Koulibaly, ma se si vogliono vivere delle serate ancor più belle di queste tocca calmare gli animi, specialmente quelli dei tifosi ormai incandescenti.

Paradossalmente adesso alla squadra serve isolarsi da tutto questo perché ci sono altre quattro partite, che dovranno essere giocate con la stessa intensità dimostrata all’Allianz Stadium, con lo stesso carattere e la stessa unione. È un momento storico, e solo gli eroi hanno il permesso di scriverlo per cui armatevi e partite!

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