CdS: “Milik? Le gerarchie non le stabilisce il nome o l’integralismo di chi sceglie, ma la condizione”

All’indomani della rimonta compiuta dal Napoli contro l’Udinese che ha portato gli azzurri a meno 4 dalla Juventus, è già tempo di pensare alla formazione che si giocherà il tutto per tutto con i bianconeri. E, in questa rimonta, Milik ci ha messo ancora una volta la zampata decisiva, che tiene viva una sua candidatura anche per Torino.

L’edizione odierna del Corriere dello Sport contiene l’editoriale del giornalista Francesco Marolda, con un’opinione proprio sul possibile impiego del polacco.

L’utilità di Milik

Non resta che far tesoro delle lezioni, dei suggerimenti, delle dritte che il campionato ha dato. E che ha dato anche questa partita contro l’Udinese. Milik, ad esempio. La sua utile presenza in queste ultime partite è stata la dimostrazione che le gerarchie non può stabilirle il nome, l’abitudine e manco l’integralismo di chi sceglie, ma solo la migliore condizione. E invece negli ultimi tempi non è andata proprio in questo modo. In prima linea, ma pure a centrocampo. Ora, però, le cose sembrano cambiate. Il Napoli potrà prendersi anche il rischio di giocare in maniera sfacciata dall’inizio. Due mediani e i tre piccoletti alle spalle del ritrovato Milik sarebbe una follia?

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