Ecco perché il gioco conta

Risveglio amaro, amarissimo per la Juventus. La pesante scoppola rimediata in casa per 0-3 con il Real Madrid in Champions League ha sgretolato, quasi come un fragile cristallo, tutte le certezze dei bianconeri. Mai in partita la Juventus, che già dopo 3 minuti ha dovuto subire il primo schiaffo dell’incontenibile Cristiano Ronaldo.

La sconfitta della formazione di Max Allegri, impotente d’innanzi allo strapotere madrileno, ha aperto ancora una volta un solco enorme tra il calcio italiano e quello europeo. E quali sono stati i commenti più ascoltati? “Il Real Madrid è di un’altra categoria. Possono permettersi di tenere in panchina gente come Bale, Asensio e Kovavic. Sono più abituati a certe competizioni e a certe pressioni“. Opinioni condivisibili, certo, ma che fin troppo spesso abbiamo sentito in altri contesti. Eh sì, perché le stesse considerazioni spesso vengono fatte in ambito italiano, con la Juventus che si ritrova da ormai 7 anni a interpretare la parte del Real.

L’IMPORTANZA DI AFFIDARSI AL GIOCO

Cosa poteva fare una formazione così palesemente inferiore per provare a fronteggiare i fenomeni madrileni? Poco, se non giocare. Sì, è questo il punto su cui verte tutto: il gioco. La Juventus è stata ridimensionata sotto tutti i punti di vista: tattico, fisico, tecnico e di gioco. Quel gioco che i bianconeri, francamente, non hanno mai mostrato di avere in tutto l’arco della stagione. Quando il colpo del campione non basta, perché gli altri hanno campioni ancora più forti, l’unica arma che si può contrapporre è quella del collettivo.

Un concetto, quello del gioco, che Maurizio Sarri e il Napoli stanno provando ad innestare nella mente di tutti coloro che continuano a ripetere che “conta vincere, non importa se lo si fa giocando male“. Il Napoli sta costruendo una mentalità, un futuro, una strada da percorrere per molti anni. Perché i campioni difficilmente i partenopei riusciranno a portarli a casa, ma con il gioco armonioso impartito da Sarri forse si può provare a contrapporre in qualche modo lo strapotere dei super club come Real, Barcellona e Manchester City o la stessa Juventus in Italia. Non a caso la figura fatta dagli azzurri contro i blancos lo scorso anno è stata certamente più dignitosa di quella che Dybala e compagni hanno offerto al pubblico dell’Allianz Stadium.

COSA CI LASCIA JUVE-REAL

Insomma, se Juventus-Real Madrid ci ha insegnato qualcosa è che una squadra con meno individualità dell’avversario, ha nel gioco l’unica arma di difesa. Sarri e il Napoli l’hanno capito già da un po’, e bene fanno a proseguire sulla propria strada. Chissà, se dopo ieri sera, anche a Torino qualcuno avrà capito l’importanza del Sarrismo

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Pasquale Giacometti

 

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