ESCLUSIVA – Un caffè con Nasta, il rapper che ha scritto l’inno a Maurizio Sarri

«Lo faccio per passione, come Maurizio Sarri, Hasta la Revoluciòn».

Si chiama Marco Anastasio e vive a Meta di Sorrento, il rapper che da qualche giorno spopola sul web con il suo pezzo «Come Maurizio Sarri». In arte Nasta, ha pubblicato la canzone dedicata al tecnico azzurro solo lo scorso 20 marzo, ma ha già un numero pazzesco di visualizzazioni. Nel testo Maurizio Sarri viene dipinto come un uomo dedito al lavoro alimentato dalla passione, che fronteggia i poteri forti. «Noi portiamo la bellezza dell’esproprio proletario»

In esclusiva ai microfoni di SpazioNapoli, il rapper sorrentino ha rilasciato un’intervista raccontando la sua storia, il suo legame con Maurizio Sarri e la sua fede azzurra:

Cosa ti ha portato a scrivere di Maurizio Sarri?

Ciò che mi porta a scrivere un testo è l’ispirazione. Sarri è poetico, un pezzo su di lui si è praticamente scritto da solo, c’era tanto da dire sulla sua persona. E stata la sua stessa figura ad ispirarmi mentre scrivevo la canzone.

Sembra tu abbia già avuto addirittura l’occasione di incontrarlo e conoscerlo, nonostante non sia passata nemmeno una settimana dalla data di rilascio della canzone. Te lo aspettavi?

Si, un paio di giorni fa. Un amico di Sarri, il Commendadore Gaetano Mastellone, al quale sono molto grato, sentendo il pezzo ha deciso di presentarmi a lui. Un fulmine a ciel sereno per me: solo tre giorni dopo l’uscita del pezzo mi sono ritrovato a Calstel Volturno ad assistere all’allenamento del Napoli ed a conoscerlo in persona.

C’è anche un episodio particolare da raccontare, che riguarda una sigaretta.

Si, posso dire di avergli prima scroccato una sigaretta, una merit, e poi me la sono anche fatta autografare. Ha un doppio valore per me. C’è stata la normalissima difficoltà tecnica nell’autografare una sigaretta, ha usato il pennarello rosso che usa abitualmente per la sua lavagna tattica. La tengo protetta con raggi laser, fossati con coccodrilli (ndr, ride)

A Castel Volturno, avete avuto occasione di parlare del tuo pezzo? 

Certo, lo abbiamo anche ascoltato insieme, c’è stato anche un momento di imbarazzo. Era una situazione strana, ma sembra aver gradito e mi ha detto che gli ho tracciato un bel profilo. Poi lui è una persona molto introversa, ma mi ha fatto capire che ha apprezzato le cose che gli ho detto.”

C’è una frase del tecnico del Napoli che hai anche inserito nel suo pezzo: “La mia storia dice che io non sono una persona che si arrende”. Sei d’accordo con lui, e credi che la sua tenacia possa essere un’arma in più per lo scudetto di quest’anno?

“Sicuramente. Ho inserito quella frase nella mia canzone perché riassume ciò che è Maurizio Sarri, una persona che non si è fermata, e che di difficoltà ne ha avute. Ad esempio io sono di Meta, un paese vicino Sorrento. Sarri lo ha allenato, ed ha avuto anche una brutta esperienza, con l’esonero arrivato a dicembre nonostante fosse quarto in classifica, giocando anche un bel calcio. Lui non si è arreso, ha continuato ad andare avanti, ed è salito dalla serie cadetta fino in Serie A, ed oggi punta al tricolore, ad avere una squadra sempre più competitiva. Sarri continua a crescere, e di certo non si ferma. Non lo si può accusare di mancanza di motivazioni, può rispondere tranquillamente che lui è uno a cui non è mai stato regalato nulla nella vita.”

Nel tuo pezzo si parla di “calcio del pueblo e calcio dei signori”, qual è la differenza e dove collochi Maurizio Sarri?

Mi riferivo al fatto che lui viene da serie minori, con un calcio che è meno “signorilizzato”, ed anche se con un tasso tecnico inferiore, si respira di più lo sport. La stampa finisce per allontanare l’allenatore da ciò che vorrebbe, in questo caso il campo da gioco. Quando questo sport diventa troppo borghese, può morire quella magia nuda e cruda che lo caratterizza.

Ed ovviamente in questo caso parliamo del Napoli Calcio. La Revoluciòn di cui parli condotta dal comandante può essere davvero completata?

Certo, ma non parliamo nemmeno una rivoluzione politica, ma di stile e bellezza. E’ di questo che stiamo parlando.

Sono state tante le squadre nella storia di questo sport a mostrare un calcio sensazionale, cosa rende davvero unico il Napoli di Maurizio Sarri? 

“Questo Napoli non è il Barcellona del tikitaka di Guardiola, è una squadra operaia, una squadra dove ognuno è un ingranaggio importante dello stesso valore.

Hai pensato di produrre un video di “Come Maurizio Sarri”?

Si, ormai è un obbligo. Me lo stanno chiedendo, non ci aspettavamo un boom del genere attorno al pezzo. Ma un video se lo merita sicuramente. Abbiamo delle idee, uscirà qualcosa davvero a breve. Sarebbe fantastico farlo con il comandante in persona, sarebbe un sogno, ma non ci spero.

Ora conserverai quella sigaretta come un ricordo bellissimo, che quest’anno potrebbe avere un significato ancora più particolare.

Da buon tifoso napoletano non posso che essere scaramantico, ma quest’anno ci crediamo. Grazie al comandante.

A cura di Alessandro Cangiano

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