Paolo Cannavaro si racconta: “Napoli, niente scaramanzia. Quest’anno non bisogna nascondersi”

Sassuolo-Napoli non può mai essere una partita come le altre per Paolo Cannavaro, che ha vissuto parte importante della sua carriera da giocatore in queste due piazze italiane. L’ex azzurro, collaboratore del fratello Fabio in Cina, ha rilasciato un’intervista ai colleghi de La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole, raccolte dalla redazione di SpazioNapoli.

Sassuolo-Napoli. “Lo spostamento della gara alle ore 18 mi costringerà a fare le ore piccole, visto che qui sarà l’una di notte. Non faccio pronostici, ma per me è una gara speciale: la prima volta che ho giocato con il Sassuolo al San Paolo mi sono stirato per l’emozione. Sono due squadre che hanno segnato la mia carriera e la mia vita”.

Amarcord. Mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in azzurro, ma evidentemente non era destino. Inoltre salutare in quel modo silenzioso ha rafforzato l’affetto dei napoletani nei miei confronti, visto che sono passato ad una squadra simpatica a tutti e non ho ferito nessuno. Il Sassuolo è stata una famiglia per me, sarò sempre grato alla proprietà ed al ds Carnevali e sono felice di aver contribuito alla crescita del club; spero che possano salvarsi, ci sono elementi di qualità”.

Politano. “Matteo sperava di fare il salto di qualità, ma anche la società neroverde aveva le proprie necessità. Spiccherà il volo a fine anno, magari come farà Berardi”.

Lotta Scudetto. “Sarà decisivo lo scontro diretto, considerando che la Juve ha un calendario peggiore e la Champions. Il Napoli gioca un bel calcio con grandi interpreti: bellezza e forza sono complementari. Gli azzurri possono farcela e se non dovessero riuscirci se ne parlerà tra un bel po’. Qualcosa comunque cambierà a fine anno, visto che alcuni elementi sono logori per età e motivazioni. Il 20 maggio? Io sarò in Cina, in caso di festa Scudetto non potrei partecipare. Niente scaramanzia, quest’anno non bisogna nascondersi“.

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