Repubblica: “Tra la farsa di Torino ed un Napoli in volata solo contro tutti”

Termina la ventiseiesima giornata di Serie A ed il Napoli continua a volare in alto. A parlare del match è Antonio Corbo, nel suo editoriale per La Repubblica:

Il Cagliari crolla dopo mezz’ora, ma non si arrende. La sua partita profuma di calcio antico. Quando i più deboli sputavano l’anima per l’impresa da ricordare. Tra la farsa di Torino, con l’Atalanta che attrezza una barriera verdissima anti-Juve con 9 giovani su undici, e la ruvida opposizione del Cagliari alla capolista, passa una larga distanza da misurare in miglia marine. Un’altra idea di calcio che esalta i pregi del Napoli, ma lo avverte sulle asperità che gli riserva la volata scudetto. Il Napoli può solo soffrire e vincere, è solo con la sua forza, non troverà buone stelle né il vento favorevole in certi avversari con i loro calcoli complessi e variabili. Si chiude un opaco week-end di campionato, più che la discussa doppia formazione progettata dall’Atalanta contro la Juve per rallentare in campionato domenica e accelerare domani in Coppa Italia, sorprende l’inopportuna valutazione di alcuni conduttori televisivi. Si lanciano con inconsueto vigore contro i facili sospetti che tormentano, secondo loro, le conquiste juventine. Si comprende la loro veemenza nel proteggere la Juve che non chiede certo di essere invischiata in queste polemiche né di essere difesa: bisogna sgomitare, c’è sempre meno spazio per chi corre in aiuto dei più potenti. La vittoria abbondante era prevedibile, proprio perché il Cagliari comincia sempre a ritmi altissimi, e reagisce con ira al primo gol. Inevitabile che nella foga ne subisca altri. Ed è stato così, dopo che Allan ha trovato la chiave per far saltare il dispositivo sardo.

Lopez studia bene la partita. Fu lui con il Palermo ad imporre un infido pari al San Paolo, frenata che per il Napoli condizionò la rincorsa della Juve. Il Cagliari aggredisce i portatori di palla: Jorginho con Barella, Koulibaly con Pavoletti. Ritardando la manovra, fatalmente costringe il Napoli ad allungarsi: più faticoso gli riesce il possesso palla. Ci pensa Allan a rompere gli equilibri, con una poderosa sgroppata sulla destra, Non solo offre a Callejòn l’assist del vantaggio, ma lascia due tracce sulla partita. Si dimostra giocatore ovunque, quella canzone “Una vita da mediano” è proprio l’irriducibile brasiliano a cantarla sul campo. Allan sposta poi la forza del Napoli a destra, oggi è la prima delle due catene, la più efficiente. Sul versante opposto, il Napoli ha qualche imbarazzo nel primo tempo. Insigne non rientra, Mario Rui fa tutto quello che può, anche di più, meritando il gol che chiude il pirotecnico punteggio. Hamsik lascia troppo spazio in fase difensiva al coreano Han, ritirato nella ripresa dopo una sua agitata e logorante partecipazione. Proprio qualche affanno sulla fascia sinistra costringe Koulibaly a sovraesporsi in fase difensiva per sventare con il sempre più risoluto Reina un paio di pericoli. Così forte il Napoli dopo il gol da cancellare i rimorsi dell’arbitro che aveva perdonato un fallo di Ceppitelli, come dimostrava la maglia strizzata di Mertens. Il raddoppio è dello stesso Mertens, che allunga il destro per deviare un esemplare cross di Hysaj, che sfrutta un frequente errore del Cagliari in uscita. Con il momentaneo vantaggio di 4 punti sulla Juve, Sarri nel finale dà il cambio a Mertens con Zielinski a al diffidato Jorginho con Diawara. Il Cagliari ha ormai dato tutto, ed il Napoli può già pensare all’appuntamento di sabato con la Roma“.

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