Napoli, il mercato e la paura della panchina

Il mercato è cominciato e per molte società inizia già ad entrare nella fase calda: specie per chi durante questa prima parte di stagione ha perso pedine importanti nel proprio scacchiere a causa di infortuni. È il caso anche di grandi club come il Barcellona, l’ Arsenal e proprio il Napoli.

Gli azzurri infatti da inizio stagione hanno perso due elementi fondamentali: Milik e Ghoulam, entrambi messi fuorigioco da un infortunio al crociato. Due stop che hanno pesato non poco non solo sulle alternative in attacco. Poiché Mertens è stato chiamato in causa praticamente sempre a discapito di un calo fisico notevole, ma anche sull’economia di gioco che forniva la catena di sinistra con un Ghoulam più in forma che mai. Nonostante il Napoli abbia però continuato a vincere, confermando il primato e laureandosi “campione d’inverno”, sia sull’out di sinistra che in attacco, le cose non sembrano andare proprio bene. Se da un lato Mario Rui non incide quanto l’ algerino nel gioco del Napoli, che ha spostato il proprio raggio d’attacco di più rispetto al passato sulla catena di destra, dall’altro vi è un attacco in netto affanno. Su tutti Callejon che ha giocato tutte le partite della gestione Sarri (coppe comprese). 

MERCATO: TRA NOMI E PROBLEMI DI GESTIONE

Negli ultimi mesi, così, si sono fatti molti nomi. Da Vrsaljko a Grimaldo in difesa che però rimangono piste fattibili per giugno. Da Ciciretti a Deulofeu, passando per Politano, fino a Verdi per rafforzare da subito l’attacco, permettendo a Insigne e Callejon di rifiatare. Proprio dell’ala del Bologna si è parlato negli ultimi giorni ed ore. Quel che potrebbe andare a favore del Napoli sarebbe l’ingaggio da offrire a Verdi che nella compagine Emiliana guadagna 150mila euro, ma anche il blasone di una squadra che ambisce allo scudetto potrebbe essere un fattore che potrebbe andare a favore degli azzurri.

Quel che preoccupa però è che il talento del Bologna appare tentennante all’offerta presentata. Probabilmente la paura di marcire in panchina a fare da freno. Infatti molti sono i calciatori che hanno rifiutato il Napoli e altrettanti sono coloro che hanno lasciato i partenopei per lo stesso motivo (gli esempi più eloquenti sono quelli di Gabbiadini, Strinic o Pavoletti), dato che Sarri si è da sempre dimostrato un pragmatico e convinto delle proprie scelte che, tuttavia, l’hanno portato non solo ai risultati e ad un’estetica di gioco da fare invidia, ma anche a dei malumori da gestire nello spogliatoio che hanno portato a cessioni inevitabili.

QUANTO INFLUIRÀ SARRI SULLA SCELTA DI VERDI?

A questo punto ci si chiede cosa potrebbe fare Sarri per convincere il giocatore ad accettare il trasferimento, garantendogli un posto importante in squadra. Anche perché la stagione disputata fin qui da Verdi non solo ha numeri molto buoni con 6 gol e 5 assist, ma lo sta anche consacrando come quel talento di cui in passato si è tanto parlato e che solo ora sembra essere esploso definitivamente, mettendo in mostra la sua rapidità, tecnica e versatilità.

E proprio la versatilità è una delle doti migliori di Verdi, così come sottolineato dallo stesso Sarri in uno vecchia intervista. Quindi il tecnico azzurro potrebbe convincere l’attaccante del Bologna, promettendogli spazio anche cambiando modulo passando – all’occorrenza – ad un 4-3-1-2 o ad un 4-2-3-1. Ma anche un 4-3-3 non modificherebbe le possibilità di impiego di Verdi, abile a giocare anche sugli esterni.

Insomma che Sarri sia un pragmatico si sa, come si sa come questo Napoli stia giocando un campionato al filo di record in un testa a testa che appare sempre più avvincente contro una rabbiosa Juventus. Ma lo scudetto passa anche per il mercato e un Verdi in più non farebbe male agli azzurri. A Sarri l’ultima parola.

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Marco Chiavazzo

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