“Maledetta Juve”, il vademecum per ogni tifoso napoletano contro la ‘Vecchia Signora’

Un’idea regalo per ogni tifoso del Napoli. Maglie, sciarpe e cappelli ma perché no, anche un libro. In particolare “Maledetta Juve, non sappiamo più come insultarti!” (Magenes Edizioni, 126 pagine), una raccolta di “rimedi” contro la juventinità, una sorta di manifesto dei tifosi, ma non solo, anti-bianconeri, scritto dal giornalista partenopeo Paolo Trapani.

Più che un libro è un vademecum, un qualcosa che certifica ancora e conferma l’avversione ideologica al mondo Juve. Senza prendersi troppo sul serio, come dovrebbe funzionare nel mondo del calcio, talvolta, con sagacia e la giusta dose di sferzante ironia. La nostra redazione ha intervistato l’autore del libro, che ha gentilmente risposto alle nostre domande e curiosità.

Da dove nasce l’idea di questo libro? In quanto tempo è stato realizzato?

L’idea nasce per ridere e scherzare sul calcio, probabilmente il più grande e diffuso sentimento collettivo al mondo. L’opera è stata realizzata in nove mesi circa.

Come è articolato il libro?

Nella prima metà c’è una raccolta di post, slogan, striscioni, battute irriverenti e ironiche sulla Juve e gli juventini.
Nella seconda parte ho messo insieme numeri e statistiche aggiornate su tutte le sconfitte e i flop sportivi dei non colorati. All’interno anche alcune chicce su quelli che definisco gli juventini pentiti. Tifosi bianconeri eccellenti che hanno smesso di sostenere la Juve.

Ma secondo te come mai, sportivamente, quest’odio per la Juve è così profondo?

Principalmente perché è sempre la squadra da battere ma anche e soprattutto perché molti dei suoi trionfi e delle due vittorie spesso non sono molto trasparenti.

Nel libro quali sono, a tuo parere, le tematiche motrici?

Sicuramente l’ironia, la provocazione, l’irriverenza e la goliardia sportiva.

Nel libro c’è solo un punto di vista “napoletano”?

Diciamo che c’è la sintesi di tutto ciò che può esserci e si può pensare in termini di anti-juventinismo.

Se non napoletano, hai raccolto testimonianze anche della parte “nemica”? C’è uno juventino “pentito”?

Ci sono vari casi come segnalavo prima di tifosi juventini eccellenti ma pentiti del credo bianconero. Esempi emblematici di come la Juve oggi sia fortemente messa in discussione.

Secondo te, quest’anno il Napoli ha serie possibilità di battere i “non-colorati”?

Certamente. È un campionato che si deciderà all’ultimo. Non si può lasciare nulla per strada. Per vincere probabilmente ci vorranno tra i 95 e i 100 punti. Un dato che da solo spiega la difficoltà di questa stagione.

Di Gonzalo Higuain, uno che ha scritto un libro così, cosa pensa?

Che può esserci forse una dignità anche in un grave tradimento sportivo ma lui non ha fatto nulla secondo me per guadagnarsi un minimo di rispetto dalla tifoseria partenopea. Tutto poteva e andava gestito diversamente.

Quali sono i più bei ricordi che hai della sfida tra Napoli e Juve, in tutti gli anni da che tu hai memoria?

3-0 quarti di finale di coppa UEFA. Goal di Renica al 120° dei tempi supplementari, Juve rimontata ed eliminata all’ultimo respiro. Ed il Napoli che poi vince il trofeo nella doppia finale con lo Stoccarda.

Ed i ricordi più brutti?

I torti arbitrali della finale supercoppa a Pechino e quelli della semifinale di andata di Coppa Italia della scorsa stagione. Arbitravano la finale Mazzoleni e la semifinale Valeri.

Perché un vero tifoso del Napoli dovrebbe comprare questo libro?

Perché secondo me contiene il modo in cui ogni buon napoletano interpreta la vita ed il calcio: come un grande gioco del quale e sul quale bisogna sempre necessariamente scherzare ed ironizzare.

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