Lady Milik si racconta: “Arek voleva il mio numero, gli dissi di cercarmi su Facebook! Napoli? Città speciale, la pressione dei tifosi non è un fastidio”

La fidanzata di Arek Milik, la bella Jessica Ziolek, ha concesso un’intervista ai colleghi polacchi di Dziennik Zachodni, tanti i temi trattati. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

Che ruolo ha una donna nella vita di un calciatore? Non importa se sei un atleta o un medico. Ciò che è importante è il sostegno e il calore della famiglia: è la base di ogni relazione. La vita di un partner o delle mogli dei calciatori è in larga misura subordinata al ritmo del lavoro dell’atleta: allenamenti, partite, infortuni, successi. Questo è anche il mio caso, anche se ho la mia vita, i miei piani e i miei sogni. Tuttavia, quando ne ho bisogno, sono sempre con Arek. Lui, d’altra parte, mi motiva ad agire, mi sostiene nei miei sforzi. Il nostro più grande vantaggio è che ci completiamo a vicenda e giochiamo a un unico obiettivo“.

Come vi siete conosciuti? Ti saresti aspettata che Arek si realizzasse così tanto nello sport?
Ci siamo incontrati in un centro commerciale, ero lì con mia madre e ho comprato un regalo per qualcuno della mia famiglia. Arek si avvicinò a me e chiese il numero di telefono. Non gliel’ho dato, gli dissi di trovarmi su Facebook e… c’è stato un invito ad uscire con gli amici in un secondo momento. Non sapevo che fosse un giocatore e nei miei sogni più sfrenati non mi aspettavo che andasse così lontano“.

Da quello che si sente dai media, Milik sembra sempre molto concentrato sul suo lavoro.
Arek è un uomo meraviglioso con un grande cuore. La sua grande passione è il calcio: da bambino ha sognato di giocare ad Ekstraklasa e ci è riuscito. Ha realizzato i suoi sogni. Amo in lui il fatto che provi a realizzare anche i sogni degli altri, non dimentica nessuno e niente. È molto ambizioso e fortemente concentrato sull’obiettivo. Inoltre è una persona solare, saluta tutti con il suo sorriso”.

Quindi diciamo, com’è la vita con un calciatore famoso? C’è qualche possibilità di andare al cinema, per esempio, senza pressione?
Napoli, dove viviamo ora, è un posto molto speciale. Qui tutti vivono il calcio, sono tutti suoi fan e in effetti non è possibile camminare liberamente per strada (ride, ndr). Tutti vogliono fare una foto con Arek, toccarlo, chiedergli come ci si sente. Ma non ci infastidisce, ci siamo abituati, lo accettiamo con un sorriso. In Polonia è un po’ diverso, più calmo. Molte persone conoscono Arek, ma si vergognano di avvicinarsi a lui, chiedono un autografo“.

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