Insigne un anno dopo: il suo percorso da Udine a… Udine!

È passato un anno da quell’Udinese Napoli, che ha significato tanto, tantissimo per Insigne. Lo scugnizzo partenopeo lo scorso Novembre 2016 si sbloccò proprio alla Dacia Arena, in seguito ad un periodo di 223 giorni senza reti. Da lì non si è più seduto in panchina ed è cresciuto vertiginosamente insieme al suo Napoli, che ha collezionato 100 punti in un anno di Campionato. In vista della nuova trasferta ad Udine degli azzurri, il Corriere della Sera ha voluto analizzare la figura di Insigne in questa squadra, partendo proprio da dove è rinato “Lorenzo il Magnifico”:

Si sente più forte, dopo un anno esatto. Lorenzo Insigne può addirittura disegnare la parabola: da Udine a Udine, quasi fosse una delle sue perle che fa un giro lungo 365 giorni. Lo scugnizzo al Nord si esalta, al punto da sbloccarsi — ecco, un anno fa — mettendo a segno una doppietta, portando nella cassaforte azzurra tre punti preziosi. Proprio lì alla Dacia Arena dove non è mai stato semplice. Dove la stagione precedente si era consumato lo strappo definitivo tra il mostro sacro Higuain (tre giornate di squalifica per un fallo e proteste clamorose) e la tifoseria. Insigne torna oggi sul luogo del delitto, come un killer ancora più feroce, affamato di gol e di assist e con una valigia piena di riconoscimenti: ventotto reti, sedici assist, cento punti con il Napoli e un contratto da cinque milioni l’anno. E con una consapevolezza diversa, con la maturità e la forza mentale di chi ha dovuto smaltire in fretta la delusione per l’esclusione dal Mondiale. Per Maurizio Sarri è un intoccabile del tridente, testimonial di un collettivo che finalmente ha dichiarato le sue ambizioni. Lo scudetto passa oggi anche per Udine e l’imperativo è quello di sempre: non commettere errori. La macchina perfetta di colore azzurro tiene il motore sempre al massimo, non deve concedersi distrazioni o cali di tensione. C’è il primato da riconquistare (dopo la vittoria dell’Inter a Cagliari) e in quest’ottica le iniezioni di fiducia e di ulteriore autostima, che solo le vittorie sanno regalare, sono ossigeno in vista della supersfida con la Juventus di venerdì prossimo al San Paolo. Insigne e company, insomma, per dominare il campionato e allungare, se possibile, la distanza con le dirette inseguitrici. Sarri in ossequio alla scaramanzia resta in silenzio alla vigilia, Massimo Oddo l’avversario di turno non alza le braccia in segno di resa: «Sono i più forti e tra i primi in Europa, ma nulla è già scritto. Le macchine perfette non esistono, bisognerà trovare e sfruttare i loro punti di debolezza». Esercizio possibile, non semplice: finora 11 vittorie e due pari, migliore attacco e difesa seconda solo alla Roma. «Coraggio ed equilibrio», insiste Oddo. Così come profetizza Sarri. Ma non è sfida ad armi pari, almeno sulla carta“.

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