L’Arena: “Sempre più solido l’asse di mercato tra via Galvani e Aurelio De Laurentiis”

Chievo-Napoli sarà soprattutto la sua partita, la partita di Roberto Inglese. L’attaccante dei clivensi, promesso sposo al Napoli, vorrà sicuramente dare un’impronta importante al match, per far capire alla dirigenza azzurra (ma anche al popolo partenopeo) che lui si sente all’altezza di questo Napoli e VUOLE ESSERCI.

Il modo migliore per analizzare un giocatore del Chievo è sbirciare tra le mura di Verona, nella città in cui gioca e vive. Ecco quanto riporta l’edizione odierna de’ L’Arena:

PATTO DI FERRO. Inglese è già del Napoli, prestito al Chievo fino a giugno secondo gli accordi d’estate ma molto probabilmente solo fino a gennaio visti i rapporti fra le due società. A cominciare da quelli strettissimi fra Campedelli e De Laurentiis fino al legame acquisito nel tempo fra Romairone e Giuntoli, direttori sportivi pure amici per il passato comune a Carpi dove l’uomo del mercato del Napoli cominciò a fiutare il potenziale di Inglese. Il Napoli ha rinunciato all’idea di partenza di buttarsi su un centravanti di livello europeo, soluzione istintiva per ovviare all’assenza di Milik ma anche superflua nei piani di una società abituata soprattutto a promuovere giocatori dal basso. Come i fedelissimi di Sarri, come tanti altri. A gennaio inoltre il Napoli sarà ancora molto probabilmente in corsa in tutte le competizioni, compresa una fra Champions o Europa League com’è più probabile visti i sei punti di ritardo dallo Shakhtar. Con l’assoluto bisogno di forze fresche, soprattutto là davanti dove gli uomini sono contati.

PERCORSO INVERSO. Il Chievo è stato allertato, finora in posizione d’attesa ma anche con le sue precise esigenze. Al di là dell’elasticità nel patto fra le due società una delle prime condizioni poste dal Chievo per lasciar andare Inglese è la serenità di classifica proprio come adesso e come dovrebbe essere anche fra un paio di mesi, quando tutto verrà definitivamente deciso. La logica e quasi il primo terzo di stagione hanno detto che la salvezza non dovrebbe essere un grosso problema per il Chievo, che proprio a gennaio potrebbe in parallelo anche cominciare a buttarsi avanti ed iniziare a pianificare il prossimo campionato. Iniziando intanto a valutare Stepinski, uno che quasi certamente avrà anche la vetrina dei Mondiali russi con la Polonia e che il Chievo può riscattare per appena due milioni e mezzo dal Nantes. Un buon affare, soprattutto in un mercato piuttosto povero di punte e quindi con prezzi conseguentemente sovradimensionati. Altro fattore di cui tener conto nella ricerca dell’erede di Inglese. Tutti più o meno contenti, ma dal gioco resterebbe fuori proprio Milik. Preso dal Napoli per sostituire addirittura Higuain e ora, dopo due crociati e tanto tempo ai box, deciso almeno ad arrivare nelle migliori condizioni possibili a giugno in Russia con la sua Polonia. Il Napoli però a primavera non potrà elargire concessioni a nessuno, nemmeno a Milik. Meglio un parcheggio provvisorio ad una società amica, proprio come il Chievo. Altra variabile possibile. Il cerchio potrebbe chiudersi anche così.

NON SOLO LORO. Il Napoli è diventato un vero e proprio partner del Chievo, come dimostrano i 12 milioni investiti per Inglese ed un feeling certificato anche dall’amichevole estiva. Nelle retrovie di Castel Volturno per di più gravitano giocatori utilissimi a qualsiasi società di fascia media. Come Tonelli, difensore ormai senza spazio che a fine agosto aveva quasi fatto la valigia e programmato il navigatore verso Veronello prima di andare su tutte le furie quando gli incastri di mercato lo costrinsero a spegnere l’auto già in partenza. O come Giaccherini, preziosissima pedina anche dell’Italia di Conte agli ultimi Europei ma molto meno agli occhi di Sarri. Altro elemento trattato quest’estate, quando il trasferimento di Inglese cominciò piano piano a prendere forma. Il matrimonio fra Napoli e Chievo è destinato a durare a lungo“.

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