In attacco non si fermano mai: “Insigne-Mertens-Callejon solo due volte senza gol”

Mentre Sarri perde qualche pezzo per strada e fatica a ritrovare il miglior Hamsik, ci sono quei tre lì davanti che non hanno assolutamente intenzione di fermarsi. Dei 32 gol in campionato del Napoli, 18 portano le firme di Insigne, Mertens e Callejon.

Oggi il Corriere dello Sport ha voluto ritagliare uno spazio riservato ai tre “piccoletti” azzurri:

Segnano sempre loro: a ritmo continuo, senza (quasi) mai prendersi una giornata di pausa, in casa e anche in trasferta, contro i grandi e con le (cosiddette) piccole. Si scrive tridente e si rivedono le meraviglie di un attacco che quest’anno è andato in bianco solo due volte: a Manchester, con il City, quando pure ne ha avuto la possibilità (rigore di Mertens, parato da Ederson) e con l’Inter, al San Paolo, in uno 0-0 che ha lasciato il segno, un retrogusto amaro.

PESANTE. Il piacere, per gli occhi, è nella versatilità, nella capacità di osare sempre d’un Napoli che non ha mai fatto differenza nelle sue versioni, quella leggera (Insigne-Mertens-Callejon) e quella più pesante (Milik nel cuore delle difese avversarie). Il resto è racchiuso nel sistema, nel modulo o nello schema, in tutta quella gioiosa vocazione ad inseguire un sogno.

VERONA. Il Chievo vuol dire Bentegodi, dunque un festival cominciato (in campionato) con un 3-1 rassicurante in quell’afa d’agosto, con un centravanti (Milik) che dimostra di essere non soltanto un <<omone>> da servire con i cross per il suo stacco imperioso, ma anche una gazzella (a dispetto del fisico) capace di lanciarsi a campo aperto per esaltare l’assist di Insigne. Poi è successo altro ancora, viaggiando, e non c’è stato sabato o domenica che il Napoli non abbia timbrato il tabellino con il suo attacco in cui ci sono diciassette gol in sei partite (e la media viene semplice, siamo quasi a tre reti per ogni match) e un ritmo infernale mantenuto da quei tre che sono pronti a ripresentarsi, inattaccabili e inavvicinabili nella loro composizione.

INGORDI. Callejon, Mertens e Insigne restano scolpiti nelle formazioni, ognuno con il proprio vissuto stagionale (rispettivamente 1407,1371 e 1443 minuti) e con una natura che viene esaltata dal curriculum i questo trimestre (sette gol e quattro assist per lo spagnolo; dodici gol e sette assist per il belga; sei gol e cinque assist per lo scugnizzo). Segnano e creano sempre loro“.

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