Il Corriere dello Sport titola: “Dries maturo, è quasi Diego”

Pare scienza o forse è fantascienza: ma in questo museo dei capolavori fiamminghi, l’ennesima pennellata finisce per stordire, quasi scioccare, perché combina l’arte allo stato puro all’istinto e lascia che il talento, sparso ormai da un anno in qua ovunque in dosi massicce, s’appropri della Storia e induca a rovistarci dentro. Si scrive Mertens e si vanno a scorgere i freschi termini di paragone d’un centravanti che non ha ormai più nulla d’un falso nueve: settantanove reti ma (probabilmente) l’ultima ha dentro di sé altro, perché combina la rapidità (di calcio e di pensiero) alla padronanza tecnica che va a fondersi anche nell’atletismo di un centravanti capace di qualsiasi prodezza, anche la più insospettabile, affiancare Diego Armando Maradona e magari batterlo“.

Questa è stata l’ampia ma fantastica introduzione da parte dell’edizione odierna del Corriere dello Sport per celebrare Dries Mertens. Il belga, secondo i numeri, è ormai in orbita Maradona, e se dovesse continuare così, nel giro di un anno potrebbe battere lo storico record di Diego:

OPS, IL TRONO. I numeri, piaccia o no, hanno un’anima ed è semplicemente andarla a scorgere: basta farsi un giretto tra le pieghe di questi ultimi dodici mesi, sistemare i conti, accorgersi che non si è poi prossimi all’eresia nel sospettare che qualcosa (di grosso) possa ancora accadere. Dries Mertens avanza come un dannato, nelle sue cinquanta gare da centravanti – quel ruolo inventatogli («forse per disperazione») da Sarri – ha segnato quaranta reti. Siamo a 0,80 a partita. Ma Dries Mertens ha pure realizzato 11 gol nelle 15 sfide di questa stagione, che stavolta fa 0,73 a presenza.

QUANTE CHANCE. Il Napoli ha davanti a sé, con certezza assoluta, altre ventotto partite di campionato, (almeno) tre partite in Europa e, se proprio dovesse andargli male, un’altra in campionato: se le dovesse giocare il Mertens che dall’ottobre del 2016 a quello di oggi, il rischio di farne altri venticinque diventa probabile; altrimenti, se il belga lasciasse il posto all’altra sua versione, quella di questi ultimi tre mesi, si dovrebbe «accontentare» di ventitré gol. Quota cento sarebbe superata, Maradona (a 115) verrebbe avvistato e Hamsik può dirsi già avvisato (a 114). E tra un anno esatto…”.

 

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