Le pagelle di Genoa- Napoli: Dries torna a ruggire, Diawara un gigante in mediana

Reina 6: Il destro a incrociare di Taraabt sfiora il palo di potenza e s’insacca lasciando pochi margini allo spagnolo. Reattivo con i piedi sul sussulto di Lazovic allo scadere della prima frazione di gara. Nella ripresa blinda il risultato con altri due interventi sull’ex Milan.

Hysaj 6: La tenuta è smagliante, al netto del minutaggio – 1143′ nelle gambe al termine della sfida del Ferraris – l’ex Empoli macina terreno sull’out destro non abbassando mai la testa al cospetto degli esterni di Juric. Prova, anzi, a proporsi con continuità, sfiorando anche la rete e sollecitando un buon intervento di Perin nella ripresa. Il peccato, va detto, è originale: è lui a tenere in gioco Taraabt in occasione del vantaggio avversario.

Chiriches 6,5: Non tastava il campo dalla sfida del Dall’Ara contro il Bologna, all’appello il romeno sciorina una prestazione in linea con il rendimento che l’ex Spurs ha sempre garantito. Sicuro nella gestione della prima impostazione, non getta mai la palla, guida bene la retroguardia e riesce a farsi valere in marcatura come in ripiegamento.

Koulibaly 6,5: Divide, bene, la palma della prima impostazione con il compagno di reparto, sprecando pochissimo. Pecca d’irruenza in occasione del vantaggio rossoblù, ma riesce a farsi perdonare con degli interventi alla Koulibaly in serie. La torsione nel finale con cui sdradica letteralmente il pallone nell’area azzurra vale il prezzo del biglietto per gli amanti del genere.

Ghoulam 6: Agonismo e scorribande passano, questa volta, soprattutto sul lato opposto. L’algerino si propone, al solito, tenendo bene la posizione e soffrendo poco o nulla.

Zielinski 6: Fatta eccezione per alcuni sprazzi d’innegabile – e mai messa in discussione – classe, la prima parte della stagione del polacco è stata ampiamente al di sotto delle – esigenti – aspettative. Al Ferraris l’ennesimo attestato di fiducia del mister, la risposta del venti di Ząbkowice Śląskie è ancora una volta nel guado. Limita, stavolta, gli errori gratuiti in fase d’impostazione. Partecipe nel modo giusto alla gestione del possesso che che per lunghi tratti della sfida mette alla corde gli avversari, manca però – ancora – il cambio di passo. La giocata che l’ex Empoli ha nelle corde e deve tornare a riproporre con continuità.

Diawara 7: Sostanza e applicazione. Accortezza in fase di non possesso, rapidità di passo e pensiero in quella propositiva. E poi fisicità. La ricetta giusta con cui rispondere colpo su colpo, e primeggiare, alla dinamica degli uno contro uno che Juric disegna a metà campo. Al tutto aggiungere il lampo che l’ex Bologna non disdegna, mai. E allora spazio alla parabola al millimetro che innesca il guizzo di Mertens per il sorpasso.

Hamsik 6: Il graffio dei record resta impresso nel mirino, ma quando la zampata chiama a pochi passi da Perin la reattività non è la tipica, bruciante, del 17 partenopeo sotto rete. Tanto del fraseggio infernale del gruppo di Sarri nella prima frazione di gara passa dai tempi precisi del capitano. Manca, però, la lucidità negli ultimi venti metri.

(Dall’81’ Allan s.v.)

Callejon 6: Dedizione e sacrificio, doti marchiate a fuoco. Lo spagnolo ci mette ordine, soprattutto, lasciando poco spazio alle sue qualità offensive negli spazi.

(Dal 70′ Rog s.v.)

Mertens 7,5: Due reti e mezzo, per gradire. Destro, sinistro e poi ancora con il mancino a propiziare l’autorete di Zukanovic. Di precisione e di potenza, disegnando traiettorie al fulmicotone o accarezzando la sfera con la suola e scagliandola a rete. Il repertorio ricolmo di sfaccettature del classe ’87 di Leuven in bella mostra al Ferraris. La punizione una perla, il raddoppio è per palati fini: aggancio da stropicciarsi gli occhi e sinistro potente sotto la traversa. Il belga torna a ruggire, la nota più importante al netto di tre punti di platino su un campo storicamente ostico.

Insigne 6,5: Più che la gloria, che ricerca con le sue solite intuizioni a giro cercando il palo lontano ma anche sprecando sotto rete, le doti da regista offensivo. Punto di riferimento per i compagni, crea superiorità e cerca varchi, sempre pronto a proporre spunti a infiammare le folate partenopee.

(Dal 90′ Giaccherini s.v.)

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