Inglese gol: decide il derby e lancia un messaggio a Sarri

Il derby di Verona nel lunch match di ieri è stato deciso da Roberto Inglese. L’attaccante al centro del mercato del Napoli ha siglato una doppietta ed Il Corriere dello Sport ha voluto dedicargli uno spazio nell’edizione odierna. Ecco quanto riportato dalla redazione di Spazio Napoli:

ROBY GOL. Uno, anzi due, per lanciare un messaggio simbolico a Maurizio Sarri e indurlo a guardare, a capirlo, a «studiarlo», semmai ad immaginarselo in quel 4-3-3 in cui non c’è spazio per nessun altro che non sia Callejon, Mertens ed Insigne: però Roberto Inglese, ventisei anni, ha allungato i suoi piedini a Castel Volturno (inconsapevolmente) nell’agosto scorso, quando il Napoli ha scelto di acquistarlo dal Chievo (dodici milioni di euro, bonus compresi), nel caso in cui…

SCAMBIO. Il destino ha corsie inaccessibili e sceglie per chiunque, centravanti compresi; e ora che Milik sta attraversando le notti buie della sofferenza di chi sa che ci saranno almeno altri tre mesi prima di guarire e magari quattro o cinque o sei per tornar se stesso, Roberto Inglese è il bomber di riserva (in pectore) del Napoli che non si è nascosto, ha ammesso di avere un’idea realizzabile e proverà – d’accordo con il Chievo – a decodificarla nel prossimo gennaio, quando magari Maran avrà trovato un sostituto.

AREK, CI VA. Inglese è la soluzione pianificata in estate, dodici milioni (bonus compresi), un’ancora, una zattera da tenere a portata di mercato invernale se gli dei avessero giocato contro: però adesso la fase successiva prevede la stesura di una cessione che tranquillizzi tutti, nessuno escluso, in quella fase discendente della stagione nella quale sarà necessario sentirsi tutelati innanzitutto da se stessi. Il Chievo ha – avrebbe – inevitabilmente l’urgenza di cercare un bomber sul quale poggiare i propri programmi e De Laurentiis ne ha pubblicamente (e privatamente) parlato: Milik in prestito per Campedelli rappresenterebbe un affare collettivo, perché consentirebbe a Maran di avere per un semestre (circa) un attaccante di spessore internazionale; perché permetterebbe al polacco di ritrovarsi in una squadra collaudata e con spazi dinnanzi a sé più accessibili rispetti a quelli che lascerebbe Mertens. Perché concederebbe all’attaccante reduce da un periodo di inattività, di guardare con fiducia al Mondiale. E Milik ci andrebbe (se Sarri non dovesse fermarlo….)“.

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