Le pagelle di Spal-Napoli: Insigne sul velluto, Ghoulam sfida la balistica. Callejon letale, Diawara in difficoltà. Reina, Hamsik e Zielinski…

Reina 5: Può poco o nulla sulla bordata di Schiattarella. Il piazzato di Viviano è carico d’effetto, certo, ma sul suo palo: poteva molto di più. Bene in uscita in più di un’occasione, ma l’errore sul 2-2 avrebbe potuto avere un peso specifico ben diverso.

Hysaj 6: Senza infamia e senza lode, gestisce bene il fraseggio nella metà campo, difende con costrutto salvo una disattenzione per tempo. In fase propositiva si palesa di rado.

Maksimovic 6,5: Titolare dal primo minuto a sette mesi di distanza – sconfitta casalinga contro l’Atalanta – lo fa dando una risposta, importante, agli scettici. Guida bene la linea in guisa di Albiol, ottima la gestione del fuorigioco. Convincente in anticipo e in impostazione.

Koulibaly 6: Leggero, a tratti irriconoscibile, nel gestire il movimento di Antenucci sul vantaggio di Schiattarella. L’attaccante avversario fa tutto ciò che vuole, e con estrema disinvoltura. Per il resto della gara annulla le pretese del diretto avversario, Borriello, con il solito fare dirompente.

Ghoulam 7,5: Il mancino con cui pesca il movimento di Callejon per il gol del sorpasso è un capolavoro di balistica, potente, preciso, con i giri giustissimi. Un’arma non convenzionale. Finita qua? Macché, giusto il tempo di una cavalcata a perdifiato conclusa con un destro radente che non lascia scampo a Gomis. Chiedere di più, sarebbe persino accanimento…

Zielinski 5: Né sciabola, né fioretto. Il classe ’94 naviga a vista annaspando, alla lunga, nelle due fasi. Se la traccia più riconoscibile della prestazione del polacco sono due conclusioni deboli e senza pretese, la gara non può che essere ben sotto le attese.

(Dal 70′ Milik 6: Garantisce peso in avanti in un finale che diverrà all’arma bianca. Sfiora il 3-1, sarà costretto ad arrendersi nel finale causa infortunio.)

Diawara 5: Ritrova la titolarità, mancava dalla sconfitta in Ucraina, e l’impatto non è quello che ti aspetti dal talento ex Bologna. Meglio da frangiflutti, nel recuperare una discreta mole di palloni, peggio in impostazione dove è fin troppo spesso incerto quando è chiamato ad una giocata oltre l’ordinaria amministrazione. Anche di fisico alla lunga sembra patire il dinamismo dei ferraresi, prestazione da registrare. E ripartire.

Hamsik 5: Lampi di vero Hamsik al 5′, sterzata ubriacante al vertice dell’area e battuta a rete intercettata da Gomis, poi, gradualmente, il lampo diviene abbaglio. Raramente incisivo, finisce per finire ai margini della contesa. Riferimento in impostazione, vero, ma mai realmente capace di imprimere il proprio timbro alla gara fino al cambio all’ora di gioco. Un passo indietro rispetto ai miglioramenti contro Benevento e Lazio.

(Dal 60′ Allan 6: Ci mette nerbo, passo, grinta e dinamismo. Dettagli del tutto assenti nella zona nevralgica del campo fino all’ora di gioco.)

Callejon 7: Per venti minuti è tarantolato, praticamente ovunque in ogni sortita offensiva. C’è difatti anche la sua caparbietà a fare da sfondo al pari di Insigne. Poi l’attesa, fino al momento propizio. Ed il cross perfetto di Ghoulam è più di un semplice invito a nozze, movimento perfetto tra le linee e stacco per il momentaneo 2-1. Letale. Essenziale per fisicità e intelligenza tattica nel finale di gara.

Mertens 5,5: Per un tempo è quasi un pesce fuor d’acqua, latita nel trovare la giocata giusta, compresso nella gabbia costruita da Semplici. Nella ripresa prova ad allargare il raggio d’azione, dieci metri più indietro cercando l’ispirazione per i compagni di reparto. Guadagna campo e profondità, sfiora anche il gol, ma la serata – almeno per il 14 di Leuven – non sarà di quelle da ricordare.

(Dal 75′ Rog 5: Entra al quarto d’ora dalla fine, l’irruenza – come d’abitudine – a farla da padrone. Ma il fallo, stavolta, è in una posizione sanguinosa. E Viviani ringrazia.)

Insigne 7: Un giallo, eccessivo, per simulazione. Dopo il vantaggio a sorpresa degli estensi il blitz, è lui a suonare la carica immediata: danza sul pallone e a seguire un mancino liftato che lascia inerte Gomis e rimette tutto al proprio posto. Solo l’inizio di una gara dura, su un terreno di gioco che di certo non esalta le folate di gran calcio più tipiche del talento azzurro, ma in cui non demerita mai sacrificandosi sulla corsia battuta, bene, avvicendandosi con Ghoulam.

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