Le pagelle di Napoli-Chievo: Ounas mago e salvatore, male la coppia Koulibaly-Maksimovic

Reina 5,5: Ha poco da badare per una venticinque minuti e poco più. Perché il Chievo non arriva con costanza dalle sue parti e lui tiene bene l’ordinaria amministrazione. Però i clivensi sono avversario scomodo e si portano in vantaggio al 28′: Poteva fare decisamente di più sul diagonale di Inglese. Attento su Bastien. (Dal 45′ Rafael 6: Nessuna colpa, se la cava bene sull’ordinaria amministrazione. Bacia anche la dea bendata all’incrocio dei pali, colpito da Gaudino su punizione).

Hysaj 6: Tiene bene da quella parte, Gobbi ogni tanto si fa vedere ma senza colpo ferire. Lui tiene botta, senza però eccedere. In fase offensiva piazza un traversone rasoterra niente male su cui Callejon tenta invano un colpo di tacco. (Dal 45′ Maggio 6,5: L’età avanza, le voci si sprecano. Ma lui continua a viaggiare. Diciotto giorni di ritiro ad alti livelli, contro il Chievo si distingue per una diagonale provvidenziale che lo porta ad arrivare addirittura sulla fascia sinistra).

Maksimovic 5: Il primo brivido lo corre quando Pucciarelli viene imbeccato a tu per tu con Reina. Il colpevole è lui, tiene in gioco l’ex attaccante dell’Empoli. Complice la scarsa attenzione. Però c’è Koulibaly a rimediare e salvargli la faccia. Il secondo brivido è una palla persa clamorosamente a metà campo che spiana la strada a Gobbi. (Dal 45′ Albiol 6: Non demerita. Certo, non era difficile fare meglio del predecessore. Se la cava con l’ordinaria amministrazione, anche se la guardia va tenuta sempre alta. Il Chievo, infatti, rischia di pungere da un momento all’altro).

Koulibaly 5: Fa e disfa. Salvatore della patria quando recupera su Pucciarelli lanciato in porta, colpevole sul goal del Chievo. Sciagurato e sfortunato nel tocco, la palla gli rimbalza addosso e “si offre” a Roberto Inglese, che trafigge Reina. Si riscatta parzialmente quando ad inizio ripresa piazza il traversone per il pari di Ounas. (Dal 60′ Tonelli 6: Stavolta è tutta (o quasi) ordinaria amministrazione. Se la cava come può e come sa, senza rischiare e senza eccedere. Ripetere l’errore della gara con il Carpi sarebbe stata una vera e propria sciagura. Può fare comunque di più).  

Ghoulam 6: Spinge pochissimo, fa il compitino senza mai eccedere. Preciso quando c’è da impostare la manovra, quando c’è da proporsi in fase offensiva si vede poco. Lontano dalla forma migliore, può fare e dare di più. (Dal 60′ Mario Rui 6: Subisce un tunnel da Gaudino, l’unica nota quasi negativa. Però la prestazione non è cattiva, l’esordio con la maglia azzurra è un concentrato di ordinarietà. Nessuna giocata da oltreuomo, ma la sensazione è che l’integrazione proceda già spedita).

Rog 5,5: Voglioso e grintoso come al solito. Solo che spesso corre a vuoto, gira senza una meta. E sbaglia tanto: probabilmente la foga, forse il ritardo di condizione. Fattori che incidono su una prestazione volenterosa ma imprecisa. (Dal 45′ Allan 6

Jorginho 5,5: Tocca molti meno palloni del solito e questa è già una notizia. Le gambe non girano, il fraseggio stenta ad ingranare. Non è al centro e quando lo è non è decisivo. Fa fatica a smarcarsi e a servire i compagni, fa fatica – insomma – a compiere il suo solito mestiere. (Dal 60′ Diawara 5,5: Anche lui fatica a prendere le redini della mediana, non sempre il pallone gira come vorrebbe e anche in fase di rottura dà meno del solito. Rischia anche di regalare una chance colossale a Nicola Rigoni).

Hamsik 5,5: A dire il vero qualche incursione, il capitano, la tenta. Niente, non va a buon fine. Il Chievo sa come ostruire le vie al Napoli, lui soffre la mancanza di spazi. Quando c’è da offendere, dunque, non riesce a pungere quasi mai. (Dal 45′ Zielinski 5,5: Alter ego di Hamsik anche nella prestazione. Vede poca aria, è braccato e non incide praticamente mai. Cavalcata e cambio di passo sono le sue armi migliori, ma non ha spazio e modo per metterle in mostra. Rimandato anche lui).

Callejon 6,5: Lui, invece, è uno dei più positivi. Nel senso che tenta sempre lo spunto, la giocata fulminea. Ci prova con un pallonetto, poi una conclusione che va a sbattere su un difensore, poi con un tacco che non impatta il pallone. Però c’è, ci prova, è pimpante e lo dà a vedere. (Dal 45′ Ounas 7,5: Impatto devastante. La botta al volo contro il Trento, poi il diagonale cinico contro il Carpi. Ora, un tocco fulmineo e opportunista contro il Chievo. Tre goal in tre partite: sì, impatto devastante. Ounas è già entrato negli schemi di Sarri e nel cuore dei napoletani. Risolleva una partita che sembrava essersi messa in una situazione critica. Non solo: i suoi strappi sono continua fonte di pericolo, il filtrante per il taglio di Giaccherini è poesia calcistica).

Mertens 6: Ci prova, ma cade spesso nella trappola dell’errore. Certo, ci si mette la sfortuna, che gli fa colpire un palo da distanza praticamente zero. E ci si mette la bravura di Sorrentino che gli nega ancora una volta la gioia del goal. Cerca con insistenza la porta, appena si smarca e riceve tenta la conclusione. Nei primi minuti della ripresa si sposta a sinistra. (Dal 60′ Giaccherini 5,5: Punge pochissimo, non ha la verve messa in mostra con il Carpi né viene servito con la stessa frequenza. Si ritrova a viaggiare senza una meta sulla sua corsia di competenza).

Insigne 6,5: Il migliore dei primi 45′. Tenta la giocata con insistenza, va facilmente al tiro. Ci prova con una conclusione forte e sul primo palo: Sorrentino respinge. Rinnova l’asse con Callejon senza trovare la buona sorte, si impegna anche in fase difensiva, quando – dopo la sciagurata uscita di Maksimovic – percorre tutto il campo per rientrare e salvaguardare la propria porta. (Dal 45′ Milik 5,5: Nella prima mezzora ha il merito di provarci, cerca lo scontro, va alla conclusione ravvicinata e ci prova anche con un colpo di testa che termina alto di poco. Però viene servito poco e spesso anche male. Negli ultimi quindici minuti si assopisce fino a sparire).

Sarri 5,5: Squadra appesantita, a tratti sulle gambe. Ci può stare, le gambe sono imballate e la fatica dei diciotto giorni di ritiro si fa sentire. Soffre un Chievo che sembra già avanti. Non è indicativo di nulla: le amichevoli lasciano il tempo che trovano e il risultato spesso viene dimenticato. Non solo: le gambe si scioglieranno prima o poi. Qualcosina in più, però, forse, poteva essere fatta.

 

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