Sarri, ADL e il mercato: quando la diversità di vedute è superata dalla comunione d’intenti

Incomprensioni, malumori, qualche mugugno. Perché tra le battutine presunte su Pepe Reina e gli ancor più presunti mal di pancia del portiere spagnolo, qualcuno avrebbe potuto pensare che la serenità dell’ambiente Napoli fosse stata minata. Ad aggiungersi malignamente, un terzo posto che ha – eufemisticamente – mitigato le velleità di classifica dell’arrembante Napoli.

“NON HO FINITO IL MIO LAVORO QUA”

Al Salone d’onore del CONI, invece, sono andate in onda scene ben diverse. Improvvisazioni molto lontane dal canovaccio del copione originariamente previsto e ipotizzato. La serenità ritrovata da ADL e Sarri è stata esplicata alla consegna del Premio Bearzot. De Laurentiis era lì, a dare man forte al premiato allenatore. L’ha incensato al punto da convertire il vecchio cavallo di battaglia (“Sarri è stata una mia intuizione”) in un più pacato modo di vedere le cose (“So scegliere gli allenatori? Questo non lo stabilisco io”).

La premiata ditta ADL-Sarri ha indossato il vestito migliore, letteralmente e metaforicamente parlando, e ha strappato i convinti applausi dei presenti. Fiumi di belle parole da cui si può catturare una istantanea precisa: quella di due uomini che vogliono continuare a lavorare insieme. Per un obiettivo comune. “Clausola? La mia sensazione è di non aver finito il mio lavoro qua” dice il mister. “Se si vuole continuare insieme, non c’è bisogno di parlarne” assicura il patron.

“ABBIAMO PARLATO DI MERCATO, MA…”

Obiettivo che spinge i due a sacrificare qualche posizione in onore di un bene più grande. I due artefici che hanno plasmato (fuori e dentro il campo) questo Napoli si sono incontrati qualche ora prima della cerimonia per discutere, pianificare, muovere i primi passi di un progetto che dovrà portare i frutti sperati. E cioè lo Scudetto. Sì, hanno parlato di mercato, ADL e Sarri. Passati i convenevoli, i topica sul tavolo di una qualche sala nella sede Filmauro sono stati rivolti in un’unica direzione: il Napoli e il suo futuro.

La conferma è arrivata dalla bocca del medesimo Sarri: “Io ed il presidente abbiamo parlato per ore di mercato, ma non siamo arrivati a nulla”. E alla domanda su cosa serva per rinforzare una squadra già competitiva di suo, il mister ha risposto così: “È difficile rinforzare questa squadra, ha un livello elevato. Andare a prendere giocatori migliori è folle dal punto di vista economico. Lui ha speranza che i giovani continuino a crescere, questa è la strada che abbiamo“. 

Sarri e ADL confabulano prima dell’inzio della premiazione

“NON POSSIAMO SBAGLIARE”

E quindi no, niente top player. Calciatori che Sarri avrebbe desiderato, ma di cui dovrà fare a meno. La strada tracciata dal Napoli è chiara e anche il mister, rendendosene conto, l’ha accettata. Mettendo da parte una prima diversità di vedute. E ADL farà lo stesso, cercando almeno in parte di accontentare il mister, provando ad investire una consistente cifra da giugno a settembre: “Sappiamo di non poter sbagliare gli acquisti da fare per rinforzare la rosa. Tra l’altro sarà difficile visto che la nostra squadra è già forte”. 

Comunione d’intenti è anche partire da posizioni estremamente diverse per poi mitigarle alla ricerca di un punto in comune. Sarri, ADL, il mercato. L’importante sarà il bene del Napoli. Avevano ragione i tifosi: sarà l’estate della verità.

Vittorio Perrone
Inviato alla Sala d’onore del CONI (RM)

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