Sarri in conferenza: “Certi cori mi imbestialiscono, non c’è rispetto! Peccato per qualche punto perso, soprattutto all’andata. Sulla Roma ed i preliminari invece…”

Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha commentato in conferenza stampa la vittoria maturata a Genova contro la Sampdoria. Questo quanto evidenziato dalla nostra redazione:

“Quarantotto punti nel girone di ritorno, con turni infrasettimanali pesanti. Peccato, abbiamo lasciato qualcosa quando si sono infortunati Milik ed Albiol e ci abbiamo messo due o tre partite prima di recuperare tutto, perdendo qualche punto. La sfortuna in qualche pareggio capita a tutti, anche a chi, come noi, fa ventisette tiri a due in una partita. Ma sono cose su cui possono recriminare anche Juve e Roma. Calcio italiano? Non entro in discorsi organizzativi, ma non si può giocare a fine maggio di pomeriggio. Lo abbiamo fatto in modo dignitoso, qualcuno dirà che voglio scusarmi, ma abbiamo vinto. Non è la Premier il nostro campionato, non c’è quel clima. Roma? Non entro in merito alla loro partita ma non con la stessa posizione in area di rigore abbiamo otto penalty in meno: improbabile come dato. Non dico che ci siano stranezze dietro ma…

Cori? Non dobbiamo accanirci contro il pubblico della Sampdoria, noi li subiamo nell’85% degli stadi italiani. In Italia c’è razzismo di un certo tipo che ha una cassa di risonanza, altri tipi invece passano in silenzio. A Napoli si vive bene, ci sono nato: quando sento certe cose mi incazzo anche se, su altri campi, sento anche di peggio. A Napoli si vive bene, ci sono nato, mi fa incazzare quando sento questi cori. Su altri campi sento anche di peggio…”

Con questa rosa si può lottare per lo Scudetto? “Non lo so, non sono un veggente. Quello del girone d’andata no, del ritorno sì, lo dicono i numeri” Scudetto? No so se si può lottare, con questa rosa, mica sono un veggente. Coi numeri del girone d’andata non si lotta di certo, con quelli del ritorno sì. La cosa più bella di questa stagione, devo dire, è stata la sensazione di crescita e la percezione che si possa ancora migliorare. Preliminari? Si sa la tradizione delle italiane negli anni recenti: sarà un momento difficile, qui si inizia più tardi e con un clima diverso rispetto ad altri paesi, e certe gare possono avere un riscontro mentale notevole. La Roma, ad esempio, l’ha gestito bene dopo ma in altri casi la preparazione si forza, non è semplice”. 

 

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