I soliti errori compromettono la corsa al secondo posto. Così è inutile parlare di arbitri e sfortuna

Tra i tifosi azzurri c’è chi lamenta un arbitraggio al di sotto della sufficienza, riferendosi chiaramente al presunto fallo da rigore non fischiato su Dries Mertens. Questo, secondo alcuni, l’ostacolo che, unitosi al fattore “sfortuna”, non ha permesso al Napoli di battere il Sassuolo, squadra che effettivamente non ha fatto altro che approfittare degli errori in fase difensiva e di gestione degli azzurri, riuscendo a ristabilire la situazione di parità prima, e a ribaltare il risultato poi. Per qualche minuto, i neroverdi hanno anche pensato di vincerla. Un’illusione dolce, spentasi al gol del definitivo 2-2 siglato Arkadiusz Milik.

Arbitraggio e malocchio a parte, se il Napoli non è riuscito a portarsi a casa i 3 punti ha evidentemente sbagliato “qualcosa”. Una lacuna che si porta dietro dall’inizio del campionato: gli svarioni difensivi. Nel calcio può capitare che l’arbitro commetta errori e che il vento non soffi in tuo favore, ma questa non deve essere assolutamente una giustificazione, soprattutto se sei una corazzata che ha ambizioni europee. Certi errori, certe squadre con certi obiettivi, non dovrebbero commetterli così spesso. Anche oggi, il Napoli ha pagato la superficialità con cui ha affrontato alcuni frangenti della gara. Atteggiamenti che hanno costato e stanno costando caro agli azzurri.

Alla squadra di Sarri piace complicarsi la vita e questa non è una novità.  Inspiegabile, se non imperdonabile, il retropassaggio di testa di Marek Hamsik per Reina, divenuto un assist perfetto che Berardi non ha sprecato. Fa scalpore il fatto che sia stato proprio un giocatore del calibro e del prestigio dello slovacco a compiere un errore così banale. Può essere che il giocatore con la maglia numero 17 sia, in questa fase della stagione, lo specchio di un gruppo poco concentrato e stimolato? Forse, ma sta di fatto che disattenzioni come queste hanno già compromesso svariate partite, soprattutto con avversarie sulla carta abbordabili. Il Napoli conferma la sua tensione all’autolesionismo anche in occasione della rete di Mazzitelli. Il “laissez faire” dei partenopei è un altro regalo, l’ennesimo, per i ragazzi di Di Francesco. C’è poi un altro aspetto di cui parlare: il Napoli, quando subisce il pressing avversario, cerca di disimpegnarsi con troppa leziosità, con passaggi ravvicinati e scontati, con cui spesso finisce con il farsi male da solo. La superbia va a cavallo, ma torna sempre a piedi. Forse, in questi casi, le giustificazioni sono superflue. Le grandi storie le fanno quei piccoli particolari. Gli azzurri hanno ancora tanta strada da fare.

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