Giù le mani da Marek!

HAMSIK NAPOLI/ Il pareggio ottenuto dal Napoli in quel di Reggio Emilia con il Sassuolo potrebbe essere stata la pietra definitiva sulle speranze di raggiungere il secondo posto per gli azzurri. Il 2-2 è un risultato che a poco serve alla rincorsa che i partenopei stanno provando ad effettuare nei confronti della Roma.

HAMSIK NAPOLISull’andamento del match pesa come un macigno l’errore che ha permesso ai neroverdi di mister Di Francesco di raggiungere il pareggio. Errore commesso proprio da chi non ti aspetti: Marek Hamsik. Sì, il capitano. Uno dei calciatori azzurri con doti tecniche superiori alla norma. Uno di quei giocatori che sa come gestire il possesso palla. Come congelarlo. Forse è per questo che il retropassaggio che ha messo in porta Berardi ha avuto ancora più risalto, soprattutto visto che il Napoli fino a quel momento era in pieno controllo di gara.

HAMSIK NAPOLI, LE CRITICHE

Normale. Anzi giusto, che venga messo in risalto questo aspetto nell’analisi della partita del ‘Mapei Stadium’, e che i giudizi di giornata sullo slovacco siano negativi. La prestazione del campione azzurro non è stata all’altezza dei suoi standard. Infatti, al netto dell’errore sopra citato, Hamsik ha sbagliato anche un numero considerevole di appoggi e passaggi. E, soprattutto, ha sprecato almeno due occasioni ghiotte per andare a rete. Abbastanza clamorosa quella sul finale della prima frazione di gara, che l’ha visto temporeggiare tre volte prima di provare la battuta a rete da ottima posizione. Va però ricordato, a parziale giustificazione, che Hamsik ha avuto problemi fisici in settimana. Così come va detto che la rete che sblocca il match porta la firma del capitano, che ha il merito di dare il via all’azione.

Eppure l’assist involontario per Berardi ha offuscato tutto il resto. L’errore è stato accolto in maniera alquanto esagerata da parte della critica e da alcuni stessi tifosi del Napoli. Già, perché basta farsi un giro sui social per capire come il ‘sentiment‘ di giornata sia rivolto tutto contro Hamsik. Accusato, oltre ogni misura, di ‘colpe’ che non gli appartengono. Qualche esempio? Hamsik in queste ore è stato accusato di essere ‘il responsabile per il mancato secondo posto degli azzurri in campionato‘. Di essere ‘il maggiore responsabile dell’eliminazione dalla Champions League‘, perché il calcio d’angolo che ha causato la prima rete di Sergio Ramos viene generato da un suo errore. Insomma, per qualcuno Hamsik è l’origine di ogni male.

GIÙ LE MANI DAL NAPOLI

Ma l’accusa “migliore” in assoluto è quella secondo cui è ‘colpa di Hamsik se la stagione del Napoli è fallimentare‘. Tutto detto. Tutto scritto. In Tv, sui social, nei gruppi e su bacheche più o meno prestigiose. Chiariamo subito un punto: la stagione dei partenopei, da qualsiasi punto la si voglia vedere, non è fallimentare.

Non staremo qui ad elencare i motivi che confermano questo giudizio. Basta ricordare che per tutti gli organi di stampa nazionali, quest’anno il Napoli sarebbe dovuto essere da quinto o massimo quarto posto. Che avrebbe dovuto cedere il passo alle floride Inter e Milan. Finalmente pronte per tornare ad essere protagoniste in Italia prima, e in Europa poi. Le stesse milanesi che adesso arrancano al sesto e settimo posto della classifica. Rispettivamente a -13 (Milan) e -15 (Inter) dal Napoli terzo con 71 punti. Sì 71 punti, 1 in più rispetto alla scorsa stagione. Quella in cui gli stessi azzurri, con un Higuain in più e una Champions nelle gambe in meno, erano in piena lotta per vincere lo Scudetto.

GIÙ LE MANI DA MAREK

HAMSIK NAPOLINo, non abbiamo intenzione di discutere su questo. Però qualche parola sull’argomento Hamsik va spesa. È incomprensibile che si possa accusare Marek di aver estromesso la squadra dalla Champions, per aver concesso un calcio d’angolo al Real Madrid. Dimenticando, tra l’altro, le reti decisive con Benfica e Besiktas e gli assist vincenti (2) serviti nella competizione europea. A dir poco inconcepibile, poi, additare Hamsik di essere il responsabile del mancato secondo posto della squadra. Come se le 11 reti e i 10 assist messi a segno in Serie A non contassero. Numeri alla mano (14 gol e 13 assist in tutte le competizioni), e al netto della prestazione poco brillante offerta con il Sassuolo, quella di quest’anno è la migliore stagione in carriera per il centrocampista slovacco. Senza contare l’enorme passo avanti fatto su uno dei punti deboli del capitano: la leadership.

HAMSIK NAPOLI, LA CRESCITA IN QUESTI ANNI

Sì, perché Hamsik si è trasformato finalmente nell’uomo squadra che tutti auspicavano. E c’è un momento ben preciso della stagione in cui ciò evince: nella sfida di ritorno in Coppa Italia contro la Juventus. E più precisamente quando Dybala, toccato lievemente, si contorce al terreno come se fosse in preda a possessione, con il mero intento di perdere tempo. Marek, da capitano vero, si avvicina all’argentino, gli piazza le mani sotto le braccia e lo solleva di peso. Redarguendolo poi sul comportamento giudicato ‘poco sportivo’. Un gesto semplice, ma che se rapportato al passato si fatica a ricordare. I tempi in cui Gattuso urlava in faccia ad un giovane, e forse spaventato, Hamsik non esistono più.

E non vogliamo nemmeno parlare dell’attaccamento alla maglia e alla città che Hamsik ha dimostrato in questi anni. Sarebbe fin troppo semplice parlare dei suoi valori umani. Per dimostrare quanto Hamsik sia un campione basta elencare i suoi numeri. Andarsi a rivedere le sue giocate e le gare sbloccate grazie alle intuizioni dei suoi colpi. Sinceramente, affermare che Hamsik è tra ‘i mali della stagione del Napoli‘ è un grosso segnale di miopia calcistica. Un enorme segno di incompetenza. O peggio ancora, vuol dire essere prevenuti. Se gli azzurri sperano ancora di agganciare il secondo posto lo devono anche, e soprattutto, a quanto fatto da Hamsik. Lui che, comunque vada, è stato tra i maggiori protagonisti di questa soddisfacente (è questo il termine giusto. E non deludente, fallimentare e neppure esaltante) stagione del Napoli.

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Pasquale Giacometti

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