Giordano: “Mentalmente meglio la Lazio del Napoli. Sarri produce un gran gioco, ma ha un difetto evidente”

In occasione del match tra Lazio e Napoli, posticipo della 31esima giornata di Serie A, il quotidiano Il Mattino ha intervistato un grande doppio ex delle due squadre: Bruno Giordano. L’ex attaccante ha espresso concetti molto interessanti sugli azzurri, sul mister Sarri e su Lorenzo Insigne. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli:

Quella tra Lazio e Napoli è una gara aperta, dove i partenopei sono favoriti. Non fosse altro perché la classifica dice che hanno più punti. Mi aspetto una gara intensa e spettacolare, potrebbe venir fuori qualsiasi risultato. Un peccato il divieto per i tifosi napoletani, il loro sostegno è importante per la squadra. Alla partita arriva meglio la Lazio, perché ha eliminato la Roma e sarà gasata. Bisogna vedere come il Napoli ha digerito l’eliminazione ad opera della Juventus. Nonostante sia nella posizione di chi insegue, mentalmente sta messa meglio la squadra di Inzaghi.

La Lazio è una delle sorprese del campionato, il Napoli invece poteva fare qualcosina in più. Penso ai punti persi contro le piccole, come ad esempio Pescara, Palermo e Sassuolo. Inzaghi contro Sarri? Stimo Simone da quando allenava nelle giovanili della Lazio. Il salto in Serie A non era facile, lui non solo si è dimostrato un grande professionista ma anche un tecnico preparato, capace di ricompattare il gruppo dando un’anima alla squadra. Sarri è un grande allenatore ma dovrebbe capire che in 90′ non si può giocare sempre alla stessa maniera, bisogna anche rifiatare e saper soffrire. Il Napoli gioca un calcio splendido, ma quando viene il momento di gestire occorre saperlo fare. Se il bel calcio di Sarri porterà anche trofei? L’estetica ha il suo pregio, ma solo una squadra senza l’assillo del risultato può ricercarla in modo esclusivo, per vincere bisogna giocare bene e pensare al punteggio finale“.

Da un grande ex attaccante si passa poi a parlare dei due bomber, Immobile e Mertens: “Immobile mi piace molto perché non si arrende mai, nel modo di interpretare la partita mi assomiglia, ha lo spirito del combattente. Mertens non dà punti di riferimento, è tecnico e non è un falso nove, perché segna da centravanti vero.

Felipe Anderson e Insigne? Il brasiliano è uno degli uomini chiave della Lazio insieme a Milinkovic-Savic. Però ho un debole per Insigne sin da quando giocava nella Cavese. Quando allenavo a Terni l’ho affrontato e mi ha sempre colpito. Il fatto che ora si stia consacrando non mi sorprende ma mi rende felice, anche perché è un napoletano che gioca nel Napoli.

Pronostico? Si tratta di una partita da tripla. Ma se verso la fine della gara dovesse emergere un pareggio, allora le due squadre potrebbero anche accontentarsi per tenere a distanza le altre rivali“.

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