Marino: “Allegri è stato intelligente, il Napoli soffre con il gioco da provinciale. Resta la squadra della mia vita”

Pierpaolo Marino, ex dirigente sportivo del Napoli, è intervenuto su Radio Crc, durante Si gonfia la rete, parlando di passato, presente e futuro, ovviamente a tinte azzurre.

Riguardo al passato, l’ex dirigente di Napoli e Udinese ha parlato delle origini della sua passione azzurra, nata da bambino, quando per la prima volta andò allo stadio col Napoli. Era il 1968 e, guarda caso, al San Paolo si disputava Napoli-Juve: “Fu la partita dei pugni tra Sivori, Favalli e gli altri; ma fu anche una bellissima vittoria degli azzurri. Difficilmente la dimenticherò“. Marino, poi, ha parlato dei suoi anni al Napoli: “Nessuno credeva a De Laurentiis quando diceva che avrebbe portato la squadra in Europa nel giro di pochi anni. Io avevo un contratto di cinque anni, era quello l’obiettivo: ci riuscimmo in minor tempo“.

Sul presente e sul Napoli di oggi, poi, Marino ha detto: “Sarri spara tutte le sue cartucce all’inizio, schierando da subito i giocatori di cui si fida maggiormente. Non è un caso che Mertens venga preferito ai vari Milik e Pavoletti, il falso nueve diventato vero neve. Stasera con la Juve sarà una bella sfida. Allegri non è stupido, non capisco perché lo si critica: la scelta di difendersi è tattica, il Napoli con le squadre che si chiudono, che giocano da provinciale, soffre, e lui ha fatto travestire la Juve da provinciale“.

Infine, passato, presente e futuro si fondono in una dichiarazione d’amore per il Napoli: “Il Napoli resta la squadra della mia vita. Ho ricevuto tanto, ma credo di aver anche dato tantissimo. Ogni volta che segna Hamsik, penso alle critiche ricevute all’inizio e a quanto il tempo sia galantuomo“.

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