I due volti del centrocampo azzurro: il dualismo Jorginho-Diawara può essere una risorsa?

Maurizio Sarri è stato spesso al centro di critiche (di quelle che arrivano sempre e solo quando qualcosa va storto) per non aver, secondo i più, attrezzato la squadra con delle varianti tattiche, con giocatori con caratteristiche diverse da quelle dei titolari, in grado di cambiare in corso o dall’inizio una gara. Un po’ quello che era Dries Mertens lo scorso anno, la mina vagante che cambia le carte in tavola.

In realtà, Sarri si è dimostrato molto cauto nel dare piena fiducia alle seconde linee, ma spesso le cose fatte con calma sono quelle che riescono meglio, come nel caso di Amadou Diawara. Pochissimo spazio per il giovane guineano (arrivato comunque motivato, scegliendo la 42 di Yaya Tourè) nella prima parte del campionato, con il pubblico che lo reclamava a gran voce in campo, seppur fosse chiuso da Jorginho.

Ma il mese di Ottobre fu fatale per l’ex Verona: per il tecnico partenopeo, la “colpa” del calo dell’italo-brasiliano ha radici profonde, discendeva dalla cessione di Higuain e dall’infortunio di Milik.

Anche a causa di questo, il 23 Ottobre arriva finalmente il momento di Diawara, che gioca la prima da titolare a Crotone, convincendo praticamente tutti. “Maturità incredibile per i suoi 19 anni, lettura anticipata del gioco, scelte sempre impeccabili, il centrocampista guineano ora vuole guadagnarsi la fiducia di Sarrisecondo il Corriere dello Sport.

E da quel giorno Diawara il posto lo ha conservato, giocando tante ottime gare, compresa la notte del Bernabeu. Ora però, Jorginho sembra essere tornato al timone del centrocampo, e dati alla mano il Napoli con lui in campo è riuscito a vincerne 13 su 18, pareggiandone 3 e perdendone solo 2. Mentre con il guineano sono arrivate 5 vittorie, 2 pareggi ed altrettante sconfitte (con Juve ed Atalanta al ritorno).

Maurizio Sarri può finalmente disporre di una variante tattica, potendo scegliere fra due calciatori con lo stesso ruolo, ma caratteristiche diverse, come ci spiega alla vigilia di Empoli-Napoli, valida per la ventinovesima giornata di Serie A: “Jorginho dà palleggio e velocità di pensiero come pochi in pochi in Europa, ovviamente come tutti ha delle controindicazioni. – spiega il tecnico – Quest’anno giochiamo sempre in velocità e lui costringe gli avversari a corse più lunghe e ritmi più alti: giocando in velocità è normale vedere più palle perse e questo in alcune gare può fare più fatica nel rincorrere. Col Crotone , ad esempio, si è giocato in poco campo e lui in quelle partite arriva fino alla fine. A campo aperto Diawara ci dà più resistenza, ma se teniamo noi la partita in mano Jorginho ci dà più palleggio”.

Resistenza fisica contro capacità di palleggio, Sarri potrà finalmente scegliere in base alle esigenze, e trasformare questa competizione in una preziosissima risorsa.

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