Il sabato del villaggio

Tempo di San Valentino. Tempo d’amore ma d’attesa. Tempo di vigilia. Un’attesa normale per i calciofili che affollano la capitale spagnola. Madrid, per i meno esperti in ambito geografico. D’altronde loro, alla Champions League, sono più che abituati. Quindi sì, Real Madrid-Napoli è un ottavo di finale come un altro per chi – di coppe dalle grandi orecchie – ne ha collezionate ben 11 in una bacheca dorata. Eppure la cultura partenopea e quella iberica sono legate dal prodotto di quel magico fenomeno chiamato “storia”.

Spagna e Napoli hanno tanto, troppo in comune. E Madrid, in due giorni, si trasformerà inevitabilmente in una succursale della magica Partenope. Diecimila, se non di più, i sostenitori del Napoli. Uanema d’o priatorio, citando un film iconico e ironico. Madrid provincia di Napoli per due giorni. Perché d’altronde il tifoso azzurro non è come il madrileno. No, scusateci: Real Madrid-Napoli non è un ottavo qualunque. Eh no. È un attestato di partecipazione, vale per affermare la propria presenza. “Noi ci siamo”: impensabile, vero? E invece sì, il Napoli è tornato o quasi ai fasti dell’età dell’oro Maradoniana, sempre celebrata e accarezzata con fare nostalgico.

Mancano poco meno di quaranta ore e l’atmosfera che si respira a Napoli è quella di una spasmodica attesa. È la vigilia di Natale in stile partenopeo. È il sabato del villaggio Leopardiano. L’attesa gioiosa della festa, quella che si trasforma in un’ansia angosciosa ed esistenziale. Perché in fondo l’attesa è ancor meglio dell’evento primario. Quindi sì: quest’ansia da pre-partita la racconteremo ai nipoti, insieme alla sfida in sé. Godiamocela: l’attesa dell’ottavo con il Real, forse, è essa stessa l’ottavo con il Real. Parafrasi apparentemente priva di senso, che nasconde le attese e le speranze dei napoletani.

Il Real è dietro l’angolo: meno di 40 ore. Lecito desiderare che il tempo voli verso le 20,45. Poi la parola passerà al campo, che può nascondere di tutto. Può distruggere i sogni di gloria, può lasciare l’amaro in bocca, alimentare speranze e narcisismi motivati, può far conoscere Sarri e i suoi ragazzi in giro per l’Europa. La certezza, però, solo dopo il fischio finale. 

Il realismo, però, elude le regole dei sogni. Il Real Madrid è gigantesco e il Napoli non parte certo favorito. Anzi. Nell’atmosfera magica da vigilia, quella in cui mancano 40 ore alla madre di ogni partita, tutto può accadere. Il Napoli non ha paura dei giganti, li affronterà viso a viso. Tutto può succedere nella fantasia di un tifoso: perciò sì, godiamoci le ore che ci separano dal calcio d’inizio volando con l’immaginazione.

È l’attesa del piacere. È il piacere di guardare gli undici volte campioni d’Europa negli occhi. È il sabato del villaggio del Napoli: Sarri prepara la formazione, i ragazzi si concentrano, i tifosi migrano verso il Bernabeu e chi è rimasto in Campania sogna.

Vittorio Perrone

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