Si vede Napoli, ma si sogna la Spagna

Chissà cosa dirà Sarri, lunedì mattina, quando presenterà le sue impressioni al resto della squadra. Il Napoli del Comandante si dimostra ancora una volta la compagine che gioca il calcio più spettacolare d’Italia. Diverte e fa divertire. Oltre ai sette gol, tutti di pregevole fattura, i partenopei giocano dal fischio d’inizio con la mentalità richiesta e necessaria di una squadra che tra quindici giorni si trova ad affrontare il Real Madrid. Per tutta la durata del match il Napoli gioca palla, anche quando è in dieci.

La linea di centrocampo, portata avanti in fase d’attacco da un ispirato Zielinski, riesce ad essere quell’ottimo filtro tra la linea di difesa e l’innesco del trio di attacco. Hamsik si aggiunge ai tre lì davanti nel momento in cui Insigne arretra per coprire il centro del campo, considerando che Diawara, costretto a smistare e a legare con la difesa, gioca più basso pressato dall’attacco rossoblu. Insigne, Hamsik e Mertens non danno punti di riferimento alla difesa del Bologna, scambiandosi di posizione nel momento in cui gli azzurri passano dalla fase di contenimento nelle zone medie del campo a quello di contropiede nelle zone alte. Tutto il tempo a tentare di segnare. Proprio come le squadre spagnole. Proprio come il Barcellona che, dopo i consueti tre o quattro gol a partita, si trova a fare il quinto nel momento in cui il novantesimo sta per scoccare.

Si legge Napoli, ma si guarda alla Spagna. Con una squadra veloce, dinamica, capace di allargare il gioco e di renderlo mortale negli ultimi venti metri di campo. Si vede Napoli, ma si sogna la Spagna. Anche se in campo c’era il Bologna, il Real Madrid non è mai stato così vicino.

Mario Emanuele Fevola

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