Pronti, via e subito il Palermo si porta in vantaggio. Gelo in quel del San Paolo. Il Napoli avrebbe dovuto lanciare la rincorsa e l’aggancio alla Roma, avrebbe dovuto annichilire un Palermo in condizioni (calcistiche ed extra-calcistiche) pietose. E invece no: è il calcio. Pronti, via, dunque, e i rosanero si ritrovano avanti a Fuorigrotta. Nestorovski incorna un suggerimento dalla destra e trafigge Reina. Cala il silenzio, persino i calciatori di Lopez sono increduli.
Riavvolgendo il nastro, il goal del Palermo – rivisto – suona come un pugno nel ventre per i tifosi del Napoli. Il cross che arriva dalla destra prende d’infilata tutta la retroguardia, scavalca – soprattutto – l’incredulo Hysaj. Sarà stata l’assenza di centimetri, sarà stata forse una distrazione: eppure l’albanese si lascia scivolare via Nestorovski. Il 30 rosanero sbuca all’improvviso, Hysaj neppure ne avverte la presenza alle sue spalle. Il tempo di realizzare e il Napoli è già in svantaggio. Il resto della partita trascorre un po’ così per il 2 azzurro: accusa – e tanto – il contraccolpo psicologico. Il primo tempo scorre nell’anonimato. C’è poco da difendere perché gli avanti rosanero pungono poco, ma al tempo stesso c’è molto da spingere. Lui lo fa pochissimo e male. Callejon, fino al 45′, è lasciato a se stesso e alla marcatura di Pezzella. 
Il registro cambia nella ripresa, quando Diego Lopez rinuncia ad attaccare e il Napoli schiaccia il Palermo nella propria area di rigore. Anche Hysaj è chiamato a fare il suo. Non brilla, anzi: gli errori si sprecano. Eppure in fase di spinta dà un contributo maggiore e sfiora anche il goal: Posavec glielo nega con una respinta alla Garella, di piede. Insomma sì, il miglioramento c’è, eppure l’errore sul goal di Nestorovski pesa: Elseid Hysaj è il peggiore in campo di Napoli-Palermo. Il tempo e il modo di ritrovare le proprie certezze, chiaramente, abbondano.