Marzo adda passà

“Che cosa vuoi fare da grande?” è una domanda a cui tutti, prima o poi, sono chiamati a rispondere. C’è chi lo fa da piccolo, nel pieno dello stupore infantile. I sogni, nella visione innocente di un bambino, possono soltanto realizzarsi. E c’è chi lo fa nel pieno della carriera di studi, assecondando una visione più realista del mondo. Il Napoli, attualmente, si trova in una via di mezzo tra le due concezioni. Quella del bambino sognatore s’è manifestata al termine della partita con la Fiorentina, ha sancito una verità quasi inconfutabile: pochissime squadre, forse appena una, sono superiori agli azzurri. Battere la Fiorentina con merito è impresa più ardua di quanto sia sembrato. Il gennaio trionfale (cinque vittorie su cinque, con il Palermo all’orizzonte) e i quindici risultati utili consecutivi hanno spalancato a Sarri le porte del consenso universale. Questo Napoli apprezzato da tutti vuole arrivare ovunque.

MARZO DECISIVO PER IL NAPOLI

Hamsik e compagni sono in corsa su tutti i tre fronti: di per sé è già un risultato eloquente. Epperò c’è da fare i conti con il realismo: il Napoli, questo Napoli, non può ambire all’en plein, non ha le risorse tecniche per tentare il colpo grosso. Quindi, sì, c’è da fare una scelta: “Cosa vuoi fare da grande?”. La domanda va spostata di circa un mese e mezzo in avanti nell’arco temporale: a marzo. Incroci pericolosi in un mese di transizione. In fondo marzo porta Primavera e il Napoli potrebbe risentirne, sbocciando nelle sue consapevolezze. Intanto il calendario: quella è una verità inappellabile. C’è la semifinale di Coppa Italia il primo del mese con la Juventus, lo scontro diretto con la Roma il 4 e, appena tre giorni dopo, la gara di ritorno con il Real. 

IL NAPOLI SUI TRE FRONTI

Tre fronti, tre competizioni in appena sei giorni: a marzo si deciderà la stagione del Napoli. O, meglio, si capirà dove può e vuole arrivare questa squadra. Lo scudetto è davvero velleità? 7 punti di ritardo sono tanti ma non per forza una distanza incolmabile. Abbiamo assistito, nel corso della lunga storia del calcio, a rimonte ancora più assurde. E la Champions? Beh, la Coppa dalle grandi orecchie non sarà sollevata dal Napoli, questa è quasi una certezza. Eppure la partita con il Real merita di essere utilizzata con l’impiego di tutte le forze disponibili. O la va o la spacca. La Coppa Italia, poi, è un trofeo che gli azzurri conoscono bene: l’hanno vinta cinque volte, ben due negli ultimi anni. Quindi sì, tutto al massimo. Nulla va lasciato alle spalle. Fondamentale sarà poter contare su tutti gli effettivi della rosa: Pavoletti si dovrà integrare per forza di cose, lo stesso dicasi per Rog e lo scontento Giaccherini. Ognuno è un tassello di un grande mosaico.

Sarà il fato, quello che si manifesta nella sua totalità sul manto erboso, a decidere le sorti del Napoli. Campionato, Coppa Italia e Champions League: tre fronti, per ora. Quanti ne resteranno? A cosa può realmente ambire questo Napoli? Interrogativi che troveranno risposte soltanto in seguito, in Primavera. Marzo adda passà.

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