Un’ora di anonimato per Pavoletti: il Napoli si dimostra ancora dipendente dal suo folletto belga

Prima grande occasione dal 1′ per Leonardo Pavoletti in maglia azzurra. Prima occasione non sfruttata a pieno dal neo attaccante arrivato a gennaio. Sia chiaro non stiamo parlando di una bocciatura, che sarebbe assurda dopo neppure 90 minuti completi. Tuttavia per ora la squadra di Sarri ha espresso una sentenza molto chiara: Mertens è ancora troppo importante per gli equilibri di questo Napoli, che con il tridente leggero gioca a memoria.

I DATI DEL PRIMO TEMPO DI PAVOLETTI

Tre palloni persi su 8 toccati per Pavoletti – Grafico by ChartGo

Chi si aspettava un Pavoletti da subito in palla e dentro gli schemi di Maurizio Sarri ha dovuto obbligatoriamente ricredersi. I primi 45′ dell’ex attaccante del Genoa sono sembrati certamente non esaltanti, per chi è stato abituato ai movimenti sfrenati del folletto Dries Mertens. Ovviamente la condizione e la mancanza di feeling con i compagni sono tutte attenuanti che vanno a favore della punta azzurra, che potrà certamente riscattarsi nelle prossime gare di campionato.

Questi i numeri del primo tempo di ‘Pavoloso’, in cui spiccano in primis il poco palleggio con gli altri compagni di squadra: soltanto 8 palloni giocati e ben 3 palle perse e 2 falli fatti ed una sola occasione creata, gettata alle ortiche con un tiro poco convinto.

IL SECONDO TEMPO: TANTA VOGLIA MA POCA PRECISIONE

Soltanto 20 i minuti giocati invece nel secondo tempo in cui però è sembrato molto più in palla e nel vivo dell’azione. Buono anche il dialogo con Insigne che più volte lo cerca nel consueto movimento a tagliare sul primo palo, non trovando però la spizzata giusta dell’attaccante livornese.

Prima di essere sostituito anche un pregevole scatto in cui anticipa il portiere Tatarusanu, fino a saltarlo quasi del tutto, senza riuscire però a concretizzare l’azione.

Nel complesso una gara senza strafare, ma senza neppure risultare totalmente avulso dal gioco, nel quale si è inserito con calma e col passare dei minuti. Per adesso non ci saranno i 90 minuti nelle gambe e neppure la titolarità, ma il futuro può essere più che roseo.

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