Bigon racconta: “I diritti d’immagine ci fecero saltare qualche trattativa, ma sono molto importanti. Mertens? È stato come con Cavani”

L’ex direttore sportivo del Napoli ed oggi al Bologna, Riccardo Bigon, è intervenuto durante la trasmissione “Calciomercato l’Originale” su Sky Sport rivelando alcuni retroscena di mercato legati al club azzurro. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli:

L’ok di De Laurentiis per chiudere gli acquisti? Nel 99% dei club l’ok finale lo dà il presidente. I dirigenti portano avanti le operazioni. Problemi per i diritti d’immagine? Ci sono i pro ed i contro, in qualsiasi caso. In alcune occasioni ci siamo ritrovati con i diritti d’immagine già ceduti ad altri, cosa che non ci ha permesso di chiudere delle trattative. Ma è anche vero che ci dava e dà ancora oggi una propria linea. Avere una linea produttiva e sensata per un club è una forza: dà un grande senso d’appartenenza. Quando sei dentro la società senti tua questa convinzione, i giocatori che hanno ceduto i diritti di immagine sentono loro la maglia e tutte quelle iniziative che accadono al Napoli.

Mertens? Non mi aspettavo rendesse così anche da centravanti, anche se è un ragazzo in gamba che ci mette poco a capire un movimento diverso. Chiaramente c’è stata una intuizione dell’allenatore che ha saputo valorizzarlo in quel ruolo. Un po’ come quello che fece Mazzarri con Cavani che era un esterno di fascia ed ora Cavani è Cavani. Quando lo vedemmo? In una gara con l’Utrecht, la gara più fredda della mia vita. Si giocava a -17°. All’epoca avevamo Lavezzi, non ci serviva, ma con Benitez e il suo 4-2-3-1 servivano esterni offensivi. In rosa non ne avevamo e presentammo il suo nome.

El Kaddouri? È sicuramente un giocatore che ci piace, ma al momento in attacco siamo a posto così“.

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