Occhi in casa Ajax, Giuntoli stregato da Klaassen e Dolberg

Una fucina di talenti pregiata, oro fuso che zampilla con continuità. L’Ajax è e resterà patria di talenti purissimi, un assioma incancellabile nel panorama del calcio mondiale. E poco importa se i tempi aurei a livello internazionale siano ormai alle spalle, nella terra dei tulipani l’occhio per il calcio nella sua massima espressione, in particolare a livello giovanile, non è mai sfumato, anzi.

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Logico quindi che Cristiano Giuntoli percorra questi mari, persino scontato dato l’esito dell’operazione che ha portato Arkadiusz Milik in riva al Golfo. Cifre importanti ma ampiamente ripagate, impatto immediato e devastante, sette reti in nove presenze, solo come presentazione. Poi la sorte, ma soltanto quella, ne ha placato la corsa, ma è stato solo un incidente di percorso.

Un’asse da non interropere, insomma, quello con i lancieri. E secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport le tracce portano, decise, su un doppio obiettivo pronto a diventare ossessione per il diesse azzurroDavy Klaassen e Kasper Dolberg, classe ’93 e ’97, due nomi cerchiati in rosso sul taccuino dell’ex deux ex machina del Carpi. Classe allo stato puro unito a margini di miglioramento inimmaginabili. Cosa chiedere di meglio?

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Una tela da cucire con pazienza, senza mai interrompere i segnali in direzione Amsterdam. Regista basso, interno o trequartista, il capitano dell’Ajax gioca ovunque e lo fa con un’efficacia che strabilia. Visione di gioco, classe sopraffina e sostanza, tanta. I numeri in questa prima parte di stagione sono importanti, al solito: dodici reti e quattro assist in poco più di 20 presenze. Una sirena che ammalia, da lontano, e sulla quale – ribadiscono i colleghi del Corriere dello Sport – Giuntoli ritornerà. L’approccio in estate fu importante, poi l’invito a riaggiornarsi. E intanto Klaassen cresce, migliora e continua a impressionare.

Poi c’è lui, il nuovo golden boy in casa Ajax, diciannove anni da Silkeborg, Novergia, il peso del dopo Milik mai accusato sulle spalle. Forza fisica, rapidità, stazza imponente e fiuto del goal. Un tocco che può mutare da felpato a devastante in un millesimo di secondo. La stagione d’esordio un trampolino immediato: 11 reti come biglietto da visita. Tra i massimi talenti della sua età. Giuntoli ci pensa e appunta, il futuro è loro. Perché non farlo brillare alle pendici del Vesuvio…

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