Callejon, Albiol e Reina: spagnoli napoletani, cuore tra Madrid e Barcellona. Con il Real è già un Clásico

L’aria di Napoli è cambiata: c’è un’atmosfera nuova, di attesa di una gara d’elite che da queste parti mancava da troppo tempo. Che bello! Eppure che brutto: l’urna di Nyon è stata malevola, si è presa gioco del Napoli dopo averlo illuso e stuzzicato con un girone alla portata, superato brillantemente. Poi il Real: sfida da età dell’oro, roba di Maradoniana memoria. Chi è più anziano se lo ricorderà, chi è più giovane sperimenta un sapore del tutto nuovo: c’è magia nell’aria di Napoli, si fonde alla perfezione con l’atmosfera natalizia.

Era destino. L’incrocio tra azzurri e Real Madrid era scritto da qualche parte nel grande libro dell’Universo. Che poi, a posteriori, c’è da considerare Napoli come la città più spagnola d’Italia. Sì, è un incrocio tra due realtà più simili di quanto possa sembrare dall’esterno. Napoli-Real Madrid sarà sfida calcistica e sociale. Sarà bello, sì. Vuoi mettere un incrocio qualsiasi con la possibilità di affrontare a testa alta e petto in fuori la squadra più forte del mondo? E poi le motivazioni, che contro i Galácticos (già il soprannome mette i brividi) si trovano da sole. 

CALLEJON, MADRIDISTA AL SAN PAOLO

E le troveranno, certamente, quegli spagnoli che da anni fanno la differenza a Napoli. Amati e apprezzati: come potrebbe essere altrimenti nella città più spagnola d’Italia? Napoli fa parte del Belpaese un po’ per errore, Reina, Callejon e Albiol ormai sono partenopei d’adozione. L’hanno colonizzata e conquistata. Eppure al Bernabeu Callejon ed Albiol si sentiranno a casa, loro che in quel maestoso impianto ci hanno calcisticamente vissuto per diversi anni. José da quelle parti ha messo piede a 15 anni, ha salutato undici stagioni dopo. I primi passi nella cantera, poi l’esordio con il Castilla nel 2007 e la stima di Mourinho. 77 presenze e 20 goal con i grandi dal 2011 al 2013. albiol reina di francesco nap bologna

E dallo Special One, di complimenti, ne ha ricevuti: “A Madrid poi ho conosciuto un ragazzo con una personalità forte, un giocatore umile che ha saputo ritagliarsi il suo spazio, il rispetto della gente e dei compagni di squadra. Sa rendere prezioso ogni minuto in cui è in campo: per molti giocatori entrare per 10 minuti è un problema, per lui no”. Questione di appartenenza, perché Josè divide il suo cuore tra Madrid e Napoli.

SPAGNOLI DI NAPOLI

Albiol invece si trovò proiettato al Bernabeu al culmine di una campagna acquisti faraonica, quella dei 94 milioni per Ronaldo e dei 68 per Kakà. Un rapido “Hala Madrid” per tifosi e fotografi e poi 81 presenze in quattro anni. Non un titolare, vero, eppure un difensore di caratura ed esperienza. E campione del mondo, per giunta. E Reina? Pepe non ha mai giocato nel Real, ma è un prodotte della Masia, della Cantera barcelloniana. Quasi un derby, quasi un Clásico. Tra due realtà spagnole e spagnoleggianti, in fondo, non potrebbe essere altrimenti.

Motivazioni che vengono da sole, grinta e garra di iberici che al Madrid hanno qualcosa da mostrare.

Vittorio Perrone
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