Alain Schiratti – Stop al calcio per amore, incontrerà Sarri: “Da sempre napoletano”

ALAIN SCHIRATTI – Il calcio è pieno zeppo di storie, si sa: aneddoti, curiosità, retroscena. Su quel rettangolo succede di tutto e di più, i curiosi ne sanno qualcosa e non perdono mai di vista tutto quanto possa interessare o catturare la loro attenzione. Talvolta però, le store più belle, il nostro sport, ce le regala all’esterno dei campi e dei centri di allenamento. Il calcio è agonismo, sudore, sacrificio ma molto spesso anche amore. Sì, avete capito bene e non è una frase fatta, quasi come se si volesse prendere in prestito il celeberrimo slogan che da anni accompagna la Serie A Tim. Ma questa volta ci sentiamo di dire che il calcio è davvero di chi lo ama. 

C’è infatti da fare un parallelo e scindere una retta che sembrerebbe univoca e che invece prende due direzioni opposte: da un lato c’è quel mondo fatto di riflettori, soldi, belle donne e visibilità. Dall’altro invece c’è una periferia, pochi, talvolta pochissimi, spettatori e un unico motore a muovere il tutto, da deus ex d’eccellenza: la passione. Ma poi si fa anche altro per tirare avanti e quindi dare quattro calci ad un pallone diventa momento di svago, di divertimento, null’altro se non hobby. Alain Schiratti ne sa qualcosa: falegname-calciatore, una vita vissuta lavorando in fabbrica e segnando sui campetti di periferia. Friulano, ha commosso tutti qualche settimana fa quando ha donato il suo rene alla moglie. “Il calcio è una grande passione – racconta il protagonista ai microfoni di SpazioNapoli.it – senza calcio non so stare, sono uno di quelli. Gioco da quando avevo dieci anni, essendo cresciuto nelle file del Flaibano (paesino friulano di 1170 abitanti, n.d.r), il paese dove vivevo. Da lì ho cominciato il mio percorso, dalle giovanili alla prima squadra. Ho giocato in Promozione, qualche anno negli Amatori ed infine nel Campionato Carnico (nell’Alto Friuli, e in Carnia in particolare, si gioca questo particolare campionato nato nel 1951, unico in Italia essendo disputato d’estate, n.d.r)”.

Girando sui campi di periferia, Alain Schiratti ha raggiunto un numero di gol impressionante: “Ne ho fatti, in totale, 499 di gol, contando dal momento in cui ho esordito in prima squadra”. La rete più bella è quella però realizzata e dedicata a Cristina, sua moglie: “Voglio essere chiaro, non lascio il calcio, diciamo che la mia è una pausa. Aiutare mia moglie è stata una cosa spontanea, naturale, semplice. Ho pensato solo ad aiutare lei, il resto è diventato superfluo”. 
sarri champions
E la sua passione per il Napoli, viene lontano: “Ho cominciato a tifare Napoli ad undici anni, mi ha sempre affascinato. Maradona è il mio idolo e quando è arrivato a Napoli è cominciata la mia passione per la maglia azzurra, per cui tiferò a vita. Essendo qua al Nord ho anche avuto la fortuna di rispondere alle provocazioni di amici e compagni interisti, milanisti, udinesi, perché vivevo in Friuli ma il Napoli vinceva trofei all’epoca…”. Conclusione, infine, su Maurizio Sarri e il prosieguo del campionato: “Lo stimo da quando era ad Empoli, ha sempre fatto giocare bene le sue squadre ed è una persona umile e spontanea, che conosce determinati valori come sacrificio, volontà, passione, tanto da arrivare dalla Seconda Categoria alla Champions League (i due si incontreranno, come confermato dal Napoli, prossimamente, n.d.r). L’infortunio di Milik non ci voleva ma è andata così. Ora per Gabbiadini è il momento di dimostrare di che pasta è fatto. Scudetto? Difficile, ma il secondo posto è nostro. E sono sicuro che potremo dire la nostra anche in Champions, se siamo al completo….”.

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GENNARO DONNARUMMA

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