L’importanza di essere Raul: la settimana di Albiol, dal rinnovo alla sfida con il Chievo

È possibile annunciare le cose più belle tramite messaggio e/o similari? Beh, nella società multi-tecnologica del ventunesimo secolo certo, perché no: ed è infatti tramite un post sul proprio profilo Twitter che il presidente Aurelio De Laurentiis annunciava in una frizzante mattina di fine settembre il rinnovo di Raul Albiol.

CASA DOLCE CASA. Un amore che il Valencia, terra natia del calciatore, ha provato ad interrompere fino a quando le regole burocratiche glielo permettevano, ma senza successo. Raul ha deciso di rimanere, di continuare a sposare la causa azzurra fino al 2020. Perché alla fine è proprio vero: “casa è dove si trova il tuo cuore”. Albiol è così: sotto quel metro e novanta e la barba folta che sembra incutere timore, c’è un uomo di grande valore ed enorme carisma, con un curriculum calcistico da far invidia a molti suoi colleghi. Lui che a luglio aveva spento tre candeline di compleanno con addosso la camiseta del Napoli ed era pronto a cambiare aria, è stato colpito da una nuova folata di passione partenopea. Il rinnovo annunciato dal trio De Laurentiis, Chiavelli e Giuntoli (ipse dixit) è un chiaro segnale per il ragazzo classe ’85: Albiol rimane al centro del progetto. Fa parte di quello zoccolo duro di iberici che hanno vissuto momenti belli e meno belli in questi ultimi anni azzurri e dovrà fare da guida alle “nuove leve” prese nel reparto difensivo, ma non solo; tra questi figura indubbiamente Nikola Maksimovic, sogno di mezz’estate (anzi, forse anche qualcosa in più), tramutatosi poi in realtà grazie ad una cifra piuttosto considerevole consegnata al presidente Urbano Cairo. Il problema è che al momento nella casella minuti del serbo figura un grosso “zero”, perché la coppia Albiol-Koulibaly sta continuando sulla falsa riga della scorsa stagione ed al momento i risultati stanno dando loro ragione.

VOGLIA DI CONTINUARE. Il miglior modo per festeggiare questo rinnovo contrattuale? Una prestazione sontuosa contro il Chievo con Albiol che, tra l’altro, ha sempre un piacevole ricordo del Chievo, visto che nel gennaio 2014 segnò al San Paolo la sua prima rete in Serie A. Giusto e meritevole sottolineare che la formazione veneta ha giocato degnamente la propria gara, prima di venir polverizzata dai rigoni albiol genoa napcolpi di Gabbiadini ed Hamsik. Il difensore originario di Vilamarxant sfoggia una delle migliori prestazioni stagionali: preciso, puntuale, attento in chiusura. Per gli
attaccanti di mister Maran c’è poco o nulla se non le briciole, anche se in più di una circostanza sono stati molto bravi a muoversi alle spalle della difesa azzurra, senza però riuscire a finalizzare in maniera concreta. Ci scappa anche un cartellino giallo che però non leva nulla, nemmeno un’oncia alla partita dello spagnolo. Per far capire poi quanto Albiol sia importante per l’allenatore azzurro Maurizio Sarri, basta semplicemente considerare il suo minutaggio in queste prime sette partite della stagione: ha giocato tutti i 90′, eccezion fatta per la sfida contro il Milan, dove venne sostituito da Chiriches al minuto 89.

Insomma, dopo questo rinnovo il futuro sarà ancora azzurro per l’ex Real Madrid. Non solo in campo, ma anche nel cuore dei tifosi: non per altro, uno spagnolo che alla paella preferisca la pizza non può che essere considerato un idolo.

Francesco Vassura

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