Il Roma, Italo Cucci: “Ecco il nuovo Napoli, folle e vincente. Ma adesso che fare con Gabbiadini, Insigne e Kalinic?”

Parole come sempre decise e senza peli sulla lingua quelle di Italo Cucci che oggi su Il Roma analizza la vittoria del Napoli ieri al San Paolo al cospetto del Milan. Ecco il suo editoriale, che pone in luce i nuovi acquisti, i volti già noti ed un pensiero su Higuain.

Ecco il nuovo Napoli. Folle e vincente. Solito spartito (4-3-3), goleada festosa (4-2), nuovi musicanti, per dire che i rinforzi – segnatamente Milik e Zielinski – sono scelte meditate. E Mertens che anticipa Insigne, risultando il migliore in campo. Quando il Napoli ragiona non ce n’è per nessuno. Doma il Milan che è un piacere. Quando smarrisce il senno, rischia di farsi agguantare, e anche peggio. Ma la ragione supera il blackout ed è vittoria, grande bella vittoria con una partita vera, la più bella del giorno, Juve, Chelsea e Leicester compresi. Torna agli azzurri la memoria antica e vale – perché il Maestro Sarri non molla e rinvigorisce il caro modulo – anche per Arek Milik. Il polacco sembra esserci già stato, con quei fulmini di guerra, e non stupisce, visto che all’Ajax ha lasciato una collezione di gol. Peccato non abbia addosso novanta minuti, ma intanto ha segnato più di Higuain: il Pipita ha la pancetta, Arek il fiatone. Ma è forte e bello e sarà forse difficile che gli tocchi far staffetta con Gabbiadini. Sarti sembra aver fatto le sue scelte. Gli resta solo di scambiare qualche pensiero profondo con Reina: il portiere non può permettersi di restare indietro, come chi gioca in altri ruoli, e sul gol di Niang ha dormito”.

“Giusto frenare gli entusiasmi, almeno da parte di chi commenta senza esaltarsi per tifo, eppure se dopo 45 minuti i gol azzurri fossero stati quattro nessuno avrebbe potuto obiettare. E alla fine fu poker. Per fortuna del Milan, Donnarumma è riuscito a sventare gli assalti di Mertens, chiamato ad aprire i giochi, non a soffrire l’attesa dell’uscita d’Insigne, come aveva platealmente chiesto a Pescara dopo la doppietta salvatrice. Sarri l’ha presa bene, quella levata d’ingegno del belga, non solo perché sa come si gestiscono i forti ma soprattutto per l giusto rispetto di chi non ha mai tradito l’impegno rivelando qualità a dir poco eccellenti. Milik, Mertens, Zielinski: c’è qualcosa di nuovo oggi, nel Napoli, anzi d’antico; nuovissimi i polacchi pescati con bravura da Giuntoli e De Laurentiis, antico il belga e tuttavia inteso a dare ancora di più, sempre che gli si dia fiducia. Sarri s’è fatto cacciare, potrebbe risparmiarsi certe bravate, anche perché deve mettere cervello in tutte le prossime scelte”. GABBIADINI

“Cosa farà di Gabbiadini? E se arriva Kalinic, dove lo mette? E con l’Insigne vagamente depresso davanti all’accresciuta potenza di Mertens, che fare? Fra un pensiero e l’altro, sotto una pioggia di cartellini gialli e rossi, arriva il quarto gol, doppietta di Callejon dopo doppietta di Milik: punizione eccessiva per un Milan che la ragione l’ha persa appena realizzato il pareggio con un fantastico gol di Suso. Ecco perché si dice “il bello del calcio”. Bello e crudele”.

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