Adios Gonzalo, senza rimpianti. Ma forse quel “progetto Napoli” ha qualche pecca…

Mancava solo l’ufficialità, quella che molti tifosi del Napoli, quelli passionali, carnali non avrebbero mai voluto vedere. Ed invece, dopo le visite mediche svolte in gran segreto lo scorso venerdì, che già avevano sconvolto gli umori partenopei come un temporale estivo, è arrivata l’ufficialità nella giornata di martedì: Gonzalo Higuain è un nuovo giocatore della Juventus. Per la cronaca, l’acquisto più costoso mai registrato nel belpaese. 

UN POSTO NEL MONDO. Insomma, alla fine il numero 9 argentino ha deciso di cambiare aria, spezzando il cuore di tutti i tifosi partenopei in un modo davvero inconsueto: in silenzio e con il tuo peggior nemico. Forse è vero, nel calcio di oggi non esistono più i sentimenti, l’attaccamento alla maglia, la voglia di poter lottare per conquistare i trofei. Facile vincere così, certo, ma non sono pochi coloro i quali hanno deciso di non biasimarlo. Guai inoltre a considerare il bomber ex Real come l’unico traditore nello sport: citofonare Kevin Durant per conferma. Anche lui gioca con un pallone, ma di norma tende a fare canestro; anche lui, in questo fatidico mese di luglio ha deciso di passare dagli Oklahoma City Thunder agli storici rivali dei Golden State Warriors. Con le dovute considerazioni ha fatto la stessa identica scelta di Higuain.

IL PROGETTO. Vien lecito chiedersi cosa abbia spinto Higuain ad accettare proprio gli storici rivali. Sicuramente la parola andata maggiormente in voga in questo periodo così turbolento è stata “il progetto”, questo termine così agognato che ha (molto) probabilmente spinto Higuain verso Torino. Considerando la data odierna, un qualsiasi tifoso che legga su un quotidiano o sul web gli acquisti di Napoli e Juventus rimarrebbe sorpreso, ma in negativo: entrambe le squadre dovranno svolgere le medesime competizioni ed il Napoli al momento è costretto ad inseguire, come del resto tutta la rimanente parte della Serie A. Quel che colpisce è che la Juve, soprattutto con l’arrivo del Pipita, è diventata ancora più competitiva rispetto a quanto non lo fosse già. Senza tralasciare che non sono poche le voci che parlano di un campionato già finito prima ancora di averlo iniziato. Higuain è andato via, a detta del suo fratello/procuratore, per via del progetto azzurro. E se avesse ragione? Per evitare di essere semplicistici limitandosi a parlare solo degli undici che scendono in campo si potrebbe allargare il mirino su aspetti societari, come le tante, troppe parole del presidente De Laurentiis che prima ha “sfidato” la Juventus ad acquistare il centravanti dei record, per poi sparare a zero sul medhiguain juveesimo una volta conclusa l’operazione; si potrebbe parlare delle strutture poco adeguate, della questione San Paolo che in certi frangenti raggiunge il grottesco, di una Primavera che continua a non brillare nonostante alcuni gioielli che vengono sfornati. E non si tratta solo di ex Napoli, si intenda: c’ha messo poco anche il neo-acquisto Miralem Pjanic ad affermare che la Juve ha un progetto vincente, facendo scendere come un bicchiere d’acqua il passato romanista.

È comunque fallace affermare che le opinioni su un successo immediato del Napoli scarseggiano. Soprattutto perché sembra mancare la mentalità, concetto noto ai molti solo in teoria; come spesso accade in questi casi sarà dunque il tempo a dire la sua, che ci sarà Icardi, Milik o chi per loro. Anche perché, ora come ora, la grana Higuain è l’ultimo dei problemi del Napoli.

Francesco Vassura

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