In caso di cessione di Albiol è sempre Mustafi la prima scelta. Problema sulle cifre, il Velencia chiede un conguaglio esorbitante

Volontà ferma, difficile da scuotere. Tutto l’entourage azzurro, dal patron Aurelio De Laurentiis al tecnico Maurizio Sarri, vede in Raul Albiol un perno dello scacchiere partenopeo. Esperienza, carisma, guida della linea, ed una capacità di palleggio importante che ne fa il regista aggiunto della squadra quando pressing e marcature limitano fiato e ragionamenti di Jorginho.

Mustafi

Motivi grazie ai quali è facile comprendere tanta reticenza alla cessione, anche ad un anno dalla scadenza. Ma accadesse l’imponderabile, la dirigenza partenopea, proprio in direzione Valencia, sembra aver trovato il giusto sostituto. Caratteristiche diverse, maggiormente dedito all’anticipo ed alla marcatura, stopper vecchia maniera, ma quello di Skhodran Mustafi è il nome che maggiormente stuzzica. Per valore attuale, certo, ma anche per doti in prospettiva. In tal senso, con il suo innesto, la difesa azzurra potrebbe vantare un reparto di assoluto livello ma allo stesso tempo futuribile. Da Chiriches, classe ’89, fino al tedesco, classe ’92, passando per Tonelli e Koulibaly, 26 e 25 anni.

Ma tanto valore, soprattutto in una bottega come quella valenciana, si paga. Ed è qui l’intoppo che pone un argine allo scambio di difensori. Il club spagnolo oltre ad Albiol richiederebbe una cifra molto elevata: dai 12 ai 15 milioni. Valutazione, forte della clausola di 50 milioni, che pone la trattativa ad una fase di stallo, molto più di un semplice standby, come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport

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