Football Leader 2016, Capello attacca l’Aia: “Gli arbitri vengono obbligati a mentire!”. Orsato: “Abbiamo grosse responsabilità in campo, soprattutto in match come Juve-Napoli”

È iniziata oggi, nella splendida cornice del “Grand Hotel Il Saraceno” di Amalfi, l’edizione 2016 del “Premio Football Leader”, che si svolgerà dal 24 al 26 maggio. Nel convegno Aiac sono intervenuti Fabio Capello, vincitore del “Premio alla Carriera”, Narciso Pisacreta, vice presidente dell’Aia, il direttore di Tuttosport Paolo De Paola, Cristiano Giaretta, ds dell’Udinese, l’arbitro Daniele Orsato ed il presidente dell’Assoallenatori , Renzo Ulivieri. Presenti in sala anche Fabio Capello e Gianpiero Gasperini, tecnico del Genoa. Ecco le dichiarazioni più importanti:
CAPELLO – “Voi dite agli arbitri di mentire! (rivolgendosi a Pisacreta, ndr). Ricordo un Roma-Atalanta in cui fui espulso dall’arbitro Trentalange. quando le immagini dimostravano che non avevo aperto bocca. Ebbi una giornata di squalifica e ottomila euro di multa. Ripeto voi li obbligate a dire bugie perché poi lo stesso Trentalange negò che non avessi parlato. Dite quel che fa comodo a voi…”.
PISACRETA – “Un arbitro può sbagliare, in campo c’è confusione, poi in televisione le immagini possono smentire ma un arbitro deve confermare quanto successo in campo”.
GASPERINI –  “In questi ultimi anni i rapporti con gli arbitri sono migliorati tantissimo. Rispetto ad alcuni anni fa c’è più comprensione, si vedono meno episodi eclatanti. L’allontanamento degli allenatori spesso sono frutto di comunicazione del quarto uomo che può captare male. Sotto l’aspetto tecnico più evidenti sono le simulazioni e questo è anche colpa dei giocatori, ma soprattutto l’interpretazione dei gialli nei contrasti. Abbiamo bisogno, però, di un regolamento credibile e certo. Da noi la simulazione è premiata, altrove punita. Ci manca la cultura calcistica e dobbiamo recuperarla. Determinate scelte non sono sempre coerenti e gli arbitri dovranno risolvere questo problema”.orsato
ORSATO – “I dati dicono che sono diminuite simulazioni e contatti fisici, a volte leggo sui giornali che l’arbitro viene colpevolizzato perché ha sbagliato, ma se un calciatore s’infortuna non è colpa dell’arbitro che non dà il rosso. Arrivare a dire di non fischiare le simulazioni è troppo, cercheremo di fischiare meno, tutti hanno capito e lo stiamo già facendo. Un arbitro scende in campo per non influire sul risultato della partita. Viviamo di stress, ciò deriva dal peso della responsabilità di fischiare un fallo o commettere un errore in una gara importante come può essere la finale di Tim Cup tra Roma e Lazio o un match tra Juventus e Napoli”.
Dai nostri inviati ad Amalfi, Antonio Manzo, Pasquale Giacometti e Gennaro Donnarumma

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