Follia a Livorno, scontri e aggressioni dopo la retrocessione. Tre giorni di prognosi per Pinsoglio

Una nottata da incubo, dove ad uscire sconfitto non è stato solo il Livorno, retrocesso in Lega Pro dopo il pareggio per 2-2 contro il Lanciano, ma il calcio e la civiltà, che dovrebbe sempre fare da sfondo a quello che resta uno sport, un gioco, è sempre bene rammentarlo.

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Una retrocessione a dir poco inaspettata, a margine di una stagione partita sotto auspici ben diversi, sfociata in rabbia incontrollabile. Giocatori bloccati per oltre due ore al Picchi dopo il termine del gara, per poi raggiungere l’Hotel Continental a Tirrenia, con al seguito dei familiari.

Dagli insulti, dalle parole, fino ai deprecabili fatti. E a farne le spese è stato l’estremo difensore amaranto Pinsoglio, additato tra i maggiori colpevoli della disfatta, non solo per l’errore marchiano da cui è scaturito il pari abruzzese, ma anche per l’atteggiamento in campo. Un vero e proprio agguato, colpito da un sedicente tifoso mentre dall’uscita dell’albergo si dirigeva verso l’auto, accompagnato dai genitori.

Portato in ospedale, per il portiere scuola Juventus è stata stabilita una prognosi di 3 giorni. A riportarlo è l’edizione online de Il Tirreno.

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