Il “San Paolo” non tradisce il Napoli: che stagione per gli azzurri tra le mura amiche

Quante cose possono accomunare due meravigliose città come Napoli e Dortmund? Certamente non il numero di abitanti, visto che il capoluogo campano ne conta il doppio; si può però sottolineare che entrambe condividono beffardamente un secondo posto nei rispettivi campionati che però sa tanto di gloria, considerando il valore delle rivali, Juventus e Bayern Monaco naturalmente. Ed il bicchiere mezzo pieno? Beh certo, l’amore per il calcio. Quello sì, per entrambe le città non ha veramente confini.

Rette parallele. Quando un tifoso entra in stadi del calibro del San Paolo o del Signal Iduna Park, è pervaso da brividi di emozione, soprattutto in presenza di appuntamenti di prestigio. Sono due impianti che quando sono addobbati sono di una bellezza abbacinante, di uno spettacolo per veri appassionati, pieni di colori, gioie e coreografie. Si diceva amore per il calcio: indubbiamente. Queste due città vivono per il calcio, ma quello vero, quello sincero, quello che viene dal cuore. Perché è il sentimento della passione che ti spinge a sostenere la tua squadra anche nei momenti più difficili. Sono stadi che veramente fanno tremare le gambe: a proposito, citofonare casa Yaya Tourè sulla sponda blu di Manchester per conferma. Sia lo stadio di Fuorigrotta sia quello di Dortmund hanno dato una carica ed una forza impressionanti a Napoli e Borussia nella stagione appena conclusa: infatti queste due compagini sono le uniche in tutta Europa a non aver mai perso in casa. Nel distretto di Ansberg i numeri sono incredibili: 17 vittorie e 3 pareggi con una media di 81.000 spettatori a partita.

La strada verso casa. Guardando in casa Napoli la stagione (ma non solo casalinga) non era iniziata affatto nel migliore dei modi, con i partenopei usciti tra qualche fischio ed ululato nella prima giornata casalinga di Serie A, contro la Sampdoria. Poi da lì, il doppio 5-0 a Lazio e Brugge in 3 giorni che ha rivoltato la stagione come la più classica e gustosa delle omelette; senza tralasciare la prestigiosa vittoria contro la Juventus dello scorso 26 settembre. Il Napoli in casa ha saputo dimostrare, con gioco e numeri, di avere una marcia in più tra le mura amiche. L’entusiasmo della gente con il celebre coro “un giorno all’improvviso”, diventato poi un vero e proprio tormentone della tifoseria partenopea ha saputo regalare emozioni che verranno tramandate ai posteri. Lo stesso Maurizio Sarri al termine della sfida contro il Frosinone ha voluto ringraziare il pubblico di fede partenopea, definendolo senza mezzi termini il “pubblico campione d’Italia”. Si diceva dei numeri, perché ci sono anche quelli: in casa il Napoli ha realizzSan Paoloato 16 vittorie con soli 3 pareggi ed una media punti sontuosa di 2.89 a partita. L’ultima volta era capitato nel lontano 1989/90. “Save the best for last”, recita un’antica canzone inglese: lascia il meglio per la fine. Il Napoli l’ha seguito alla perfezione, vincendo contro il Frosinone in un clima quasi ossianico e conquistando la Champions League dalla porta principale, condendo il tutto con lo strepitoso record di Gonzalo Higuain.

Insomma, la stagione si sarà conclusa anche senza un trofeo, ma le emozioni non sono mancate. E quelle, per (s)fortuna, non sono quantificabili. Ogni tifoso vive la sua passionale relazione con il Napoli ed allo stadio lascia un piccolo pezzo di cuore, ma da questo punto di vista il Napoli non ha tradito. A proposito di storie d’amore.

Francesco Vassura

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