Gazzetta contro Sarri: “I piagnistei hanno condizionato il lavoro. ADL in silenzio: non sa cosa rispondere alle sue lamentele”

Una critica abnorme, forzata, che tiene conto solo di un aspetto di quanto accaduto al Napoli nelle ultime partite. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport contesta fortemente l’operato di Maurizio Sarri, soprattutto dopo lo scontro diretto con la Juve perso a Torino nello scorso febbraio.

sarri

É lì, secondo la rosea, che il Napoli “s’è perso, travolto dalle conseguenze del gol di Simone Zaza, nei minuti finali. Da quel momento, è come se Sarri avesse perso le sue certezze, ha cominciato a contestare tutto, dalle nazionali ai palloni, dai terreni di gioco agli anticipi e posticipi. Insomma, ha provato ad aggrapparsi ad ogni appiglio, non potendo contare sull’appoggio della società. I silenzi di Aurelio De Laurentiis sono imbarazzanti: d’altra parte cosa dovrebbe rispondere alle lamentele del proprio allenatore?”

E ancora, continua la Gazzetta, “L’inesperienza, forse, e troppi piagnistei, ne hanno condizionato il lavoro. Se si fosse lamentato di meno e se avesse saputo trasmettere ai suoi giocatori il senso del carattere di squadra, oggi potrebbe essere ancora lì, a contendere lo scudetto alla Juventus e non vivere col patema questo finale di stagione, con l’incubo di arrivare terzo e di dover giocare il preliminare di Champions League”.  Insomma, il principale indiziato per le ultime debacle del Napoli, ha un nome e un cognome. Ma la storia, del calcio e non solo, insegna che vittorie e sconfitte non hanno mai un solo padre.

 

 

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