Errori e distrazioni, colpevole assenza in una gara decisiva. Il peggiore in campo per SpazioNapoli è…

Guardare anche a quanto di buono dimostrato nel big match della 35a giornata è giusto, nonostante la sconfitta – demeritata – getti il Napoli in un pantano, nel pieno della lotta per la seconda piazza dove solo con il carattere, prima di ogni altro aspetto, sarà possibile emergere e ottenere quanto seminato in quest’annata. Badare agli aspetti positivi, certo, ma se la sfida contro i giallorossi ha avuto l’esito che nessuno in riva al Golfo auspicava l’obbligo impone di porre all’indice anche ciò che non ha girato per il verso giusto.

Danni limitati, premessa d’obbligo, ma l’apporto sugli esterni è stata una delle note più dolenti di giornata. Bloccato, salve rarissime eccezioni, Hysaj. Limitato a dovere El Shaarawy, vero, ma quanta fatica. Va peggio a Ghoulam, che in fase di ripiegamento balla più del compagno di reparto e non sempre è puntuale in chiusura. Al contempo gode di maggior margine di spinta in avanti, ma coglie poco l’occasione propizia,; e quando accade l’appoggio non è mai di quelli da ricordare tra le occasioni salienti di giornata.

rocchi inter napoli hamsik

Sbaglia, stavolta, David Lopez, che manda in fumo l’affidabilità richiesta sul goal vittoria avversario. Errore di valutazione il suo, raddoppio lento su Salah e conseguente colpevole assenza sulla corsa di Nainggolan, che a conti fatti pesa come un macigno. Non era una domenica qualunque, per ragioni di classifica, indubbio, ma anche a livello individuale. Presenza numero 400 per Marek Hamsik, traguardo di cui andar fieri, orgogliosi, ma onorata nel peggior modo auspicabile. La fase di gestione del fraseggio è in apnea, la palla scotta tra i piedi del capitano partenopeo e gli errori arrivano con continuità. Troppi palloni persi in fazzoletti di gioco insidiosi, aprendo alle scorrerie avversarie. Scenario immutato quando c’è da imporre meno ragionamento e più dinamismo, in ritardo praticamente sempre, sulle seconde palle ed in fase di filtro. Se si aggiunge che negli ultimi venti metri è persino abulico il cerchio della prestazione da mandare, in fretta, agli archivi è chiuso. Ancora un big match senza il vero capitano, un dato da non sottovalutare in un’annata che ha visto ampissimi sprazzi del miglior Hamsik in carriera.

Edoardo Brancaccio

 

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