Non è ancora tempo, forse, di mettere la parola fine. La tentazione sarebbe forte, come il disfattismo che da queste parti regna sovrano. Ma sarebbe anche ingiusto, una resa inaccettabile dopo una stagione passata a sognare. E allora, sogniamo ancora un altro poco, finché la matematica non ci risveglierà da questo torpore incantato. Sogniamo, ma a piccole dosi, andando piano piano, che in fondo è sempre stato il motto di Sarri. Partita dopo partita, ricordate? Ecco, è arrivata l’ora di rispolverarlo.
ANDARE AVANTI – Ed è arrivata anche l’ora che il Napoli inizi a vivere alla giornata, perché – odioso dirlo – i programmi a lungo termine non sorridono agli azzurri: i punti di distacco dalla Juventus sono tanti a 7 giornate dalla fine, ma mai dire mai. Ecco, questo potrebbe diventare un motto: mai dire mai. E magari lo prenderà a modello anche Sarri, che persino dalla partita della Dacia Arena può trarre fuori preziosi insegnamenti. Chissà cosa dirà il buon mister ai suoi ragazzi domani alla ripresa degli allenamenti. Come proverà a tenere il morale alto? A far capire che non tutto è perduto? La rabbia è la risposta. Il furore, precisamente. Lo stesso che Higuain (soprattutto lui) e compagni hanno messo in mostra alla Dacia Arena. “Voglio vedere un gruppo di 25 calciatori inferociti” ha detto Maurizio Sarri in conferenza stampa. La ferocia è la risposta giusta per continuare a marciare, per impedire che nascano apatie nello spogliatoio. Perché effettivamente quando un sogno sembra così lontano, quasi sfumato, c’è il rischio che le motivazioni vadano a farsi benedire. 
SANGUE AGLI OCCHI – La ferocia è la risposta: il sangue agli occhi di chi vuole riscattarsi e azzannare subito la preda per mandare un chiaro messaggio. Il sangue agli occhi di Gabbiadini, ovviamente, che con il Verona guiderà l’attacco azzurro ma che in questa stagione ha giocato con il contagocce. Di motivazioni ne ha a sufficienza Manolo. Il sangue agli occhi di Higuain, che quando tornerà arruolabile avrà un bel po’ di materiale da mostrare ai suoi detrattori. Il sangue agli occhi di Maurizio Sarri, che il suo carisma e la sua voglia di continuare a vincere dovrà giocoforza trasmetterle ai ragazzi. Perché c’è anche un secondo posto da difendere. Ma soprattutto perché, dati alla mano, non è ancora finita.
Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA