Il Roma – Sarri re Mida azzurro, i talenti del Napoli ora sono ambiti da tutta Europa

Per il monumento poco ci manca. Certo è che Maurizio Sarri entrerà di diritto nella storia del Napoli al di là della conquista dello scudetto. Se il Napoli riuscisse a vincerlo, beh sarebbe una cosa fantastica per
un allenatore arrivato in punta di piedi lo scorso giugno dopo che De Laurentiis aveva avuto vari contatti con dei tecnici più famosi e costosi. Il patron ebbe la brillante idea di rivolgersi a quel burbero  in tuta che aveva fatto dei miracoli con l’Empoli. Proprio in Toscana, dopo che Maccarone e company gliele suonarono di santa ragione a Benitez, capì che sarebbe potuto essere l’uomo giusto. Colui il quale avrebbe dovuto far dimenticare presto le amarezze del finale di stagione ad una piazza ormai delusa e decisa a non andare più allo stadio. Sarà stato intuito, fortuna, bravura, la cosa importante è che Sarri sia diventato il nocchiere di un gruppo che fino ad oggi ha stupito tutti.

RE MIDA. A prescindere dai record, dal tricolore e dalla Champions, il sor Maurizio va elogiato per ciò che è riuscito a fare nello spogliatoio dei partenopei. A metà luglio, quando cominciò a lavorare in ritiro, si
ritrovò una rosa con le ruote sgonfie e tanti calciatori che avrebbero voluto cambiare casacca il prima possibile. Primo tra tutti Higuaìn. Poi tanti altri. In tanti lo accolsero storcendo il naso. Si pensava che il salto dalla provincia alla metropoli sarebbe stato lo avrebbe fatto sciogliere come neve al sole. Le pressioni, l’Europa, De Laurentiis, i campioni e la fede dei tifosi non lo hanno neanche scalfito. Sapeva che con il lavoro avrebbe avuto ragione. Va detto è che è stato anche bravo a cambiare subito dopo le prove del 4-3-1-2 delle prime tre giornate. Ha evitato di essere integralista e ha avuto i risultati che sperava.

Sarri, poi, tutto ciò che ha toccato è diventato oro. A partire dai calciatori più importanti. Se oggi il Pipita vale veramente i soldi della clausola rescissoria di 94 milioni il merito è soprattutto del  tecnico. Che l’ha messo in condizione, grazie al bel gioco, di segnare 31 gol totali a due mesi dal termine della stagione. Ben ventinove le griffe in campionato e per il momento Cavani è stato agguantato. Nel mirino c’è anche Nordhal, il bomber più prolifico in Italia (35 reti). A prescindere dalle prestazioni e dalle realizzazioni, l’argentino è contento, sorride, vive per le emozioni che gli danno i sostenitori  dagli spalti. Certo, a fine anno si dovranno fare i conti con le sirene estere ricchissime. Ma fa parte del gioco. Ma dovesse andare via, nelle casse entrerebbe una montagna di soldi.

Salvatore Caiazza per Il Roma

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