Juventus-Napoli, la sfida multietnica che appassiona l’intero mondo del calcio

Nella notte che precede San Valentino Juventus e Napoli si daranno battaglia allo Stadium. Sarà la partita degli innamorati, non solo per la data ma anche perché bianconeri e azzurri rappresentano la massima espressione di calcio in Italia. Amanti del pallone, allora. E in tutto il mondo, tra l’altro: Juventus-Napoli sarà trasmessa in oltre 200 paesi. Anche a New York, dove l’amore per il Napoli è ben radicato e dove il sangue campano scorre nelle vene del sindaco Bill De Blasio. Oppure a Londra, dove al ristorante “Da Maria” a Notting Hill non perdono mai l’occasione di trasmettere le partite degli azzurri.

ITALJUVE E ESPAÑAPOLI – Più che rappresentare il calcio italiano, allora, Juventus-Napoli rappresenta il calcio mondiale. Anche perché tra bianconeri e azzurri sono rappresentate 18 nazionalità differenti. I bianconeri presentano il solito blocco italiano, marchio di fabbrica della Nazionale di Conte. Soprannominata per l’appunto ItalJuve. Nella formazione titolare del Napoli sono presenti appena due italiani, Insigne e Jorginho. Il blocco principale è un lascito del retaggio Benitez e porta in alto la bandiera della Spagna: ci sono i titolarissimi Reina, Albiol e Callejòn e il “sempre-pronto-a-subentrare” David Lopez.

PASSI DI TANGO – I talenti più rappresentativi, però, arrivano dalla terra del Tango, l’Argentina del fútbol. Storie diverse, caratteristiche differenti, carriere lontane anni luce. Gonzalo Higuain e Paulo Dybala condividono poco e niente. L’unica cosa che hanno in comune è la straordinaria capacità di trascinare i propri compagni al successo. Higuain segna da 6 partite di fila e ha numeri stratosferici: 24 reti in 24 partite. Dybala ha impiegato un po’ per inserirsi nella nuova realtà, ma una volta fatto ha iniziato a stupire. I paragoni con Del Piero e Tevez si sprecano, lui li legittima sul campo.

INTERNAZIONALIZZAZIONE – 200 paesi, dicevamo. Ecco gli effetti dell’internazionalizzazione del Napoli. Un termine che appartiene al passato Rafaelita, cancellato subito dopo la distruzione del progetto e la fuga madrilena dell’allenatore. Provincializzazione era il termine che ricorreva più spesso in estate. E invece no: il Napoli ora è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, per conferme basta chiedere a Gerard Piqué, che si è dichiarato stregato da Higuain e compagni per il loro gioco offensivo e propositivo. I ragazzi di Sarri ora sono famosi, sono diventati grandi. Questa è la vera internazionalizzazione: la partita di sabato, comunque vada, darà modo di esportare il nome di questa squadra in tutto il mondo. E questa è già una grande vittoria.

Vittorio Perrone
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